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La digestione del nevo di Sutton

È un fenomeno dovuto alla regressione di un nevo (comunemente chiamato neo) pigmentato pre-esistente, che può schiarirsi fino a scomparire del tutto. Inizialmente, compare un alone ipocromico di colore più chiaro rispetto a quello della pelle o acromico senza colore, più grande del nevo e ben delimitato. Chiamato nevo di Sutton (nevo con alone) compare in pochi giorni o settimane, più frequentemente negli adolescenti. La lesione, assolutamente benigna, può associarsi ad altre patologie dermatologiche o internistiche: vitiligine, melanoma, poliosi, Sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada, anemia perniciosa.

Il nevo di Sutton è un nevo melanocitario che compare più frequente negli adolescenti, sia di sesso femminile sia maschile, ed è localizzato elettivamente al dorso.

Nel 25-50% possono essere presenti più nevi di Sutton contemporaneamente nello stesso soggetto.

Già nel 1600 Grunewald raffigurò in una sua opera pittorica tale manifestazione, studiata solo nel 1916 da Sutton, che diede il nome alla scoperta.

All’inizio è sempre presente una neoformazione pigmentata congenita o acquisita, ovvero un nevo pigmentato, rilevato sul piano cutaneo, presente dalla nascita oppure comparso successivamente nel corso della vita.

Sebbene, non sia evidente alcun fattore scatenante, a volte un’ustione, dovuta all’intensa esposizione al sole, oppure la comparsa di un eritema (rossore) intorno al nevo possono precedere la comparsa dell’alone, che secondo alcune ipotesi sarebbe la conseguenza della distruzione da parte del sistema immunitario del soggetto dei melanociti. Il risultato: una macchia dalla forma ad anello, ben definita, simmetrica, di colore bianco uniforme con al centro il nevo.

La sua comparsa desta sempre molta preoccupazione ma la diagnosi clinica dello specialista è fondamentale per un corretto inquadramento diagnostico e per tranquillizzare il paziente o più spesso i genitori di un bambino, al quale hanno notato in pochi giorni la formazione di una macchia bianca intorno ad un nevo, localizzato al dorso, dopo l’esposizione al sole. In questi casi, il colore più scuro della pelle, dovuto all’abbronzatura sottolinea maggiormente la delimitazione dell’alone ipocromico o acromico che può assumere un colore bianco latte, mentre il nevo posto al centro può cambiare tonalità da nero, a marrone chiaro, a rosa.

Nel 50% dei casi si può osservare la scomparsa completa del nevo (fenomeno della digestione del nevo) mentre l’alone può persistere sulla pelle, oppure dopo anni scomparire, lasciando una pelle normalmente pigmentata senza alcuna cicatrice o macchia.

Posta diagnosi dermatologica di nevo di Sutton non è indicata alcuna terapia, data la benignità della manifestazione ma il corretto inquadramento diagnostico è fondamentale per escludere le eventuali patologie associate.

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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Ciao, trovi le informazioni sulla mia attività di Dermatologo qui. Sono l'ideatore, fondatore e responsabile di Myskin, la piattaforma che stai consultando e autore di oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. Attualmente sono il Presidente dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). e il Direttore Responsabile della Rivista DA 2.0Sono anche Co-editors della Rivista Scientifica JPD.

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