L’argomento è il prurito, una sensazione comune, sgradevole, alla quale è difficile resistere.
Spesso rappresenta proprio un momento compulsivo della persona, e la mia intenzione oggi e provare a spiegarvi i meccanismi alla base di questo fenomeno, illustrarvi le cause, infine dare dei suggerimenti pratici per individuare o immaginare quale potrebbe essere la causa e come poterlo trattare.
Il prurito è un elemento importante in natura perché mette in allerta l’organismo dai possibili pericoli, ma è anche un meccanismo molto complesso e differente dal dolore.
Infatti vengono sfruttati dei circuiti, chiamiamoli in generale neuronali, assolutamente diversi e all’interno di questi circuiti i meccanismi sono complessi.
Basti pensare alla diversa modalità con cui ci grattiamo. Se ci punge una zanzara oppure in seguito allo sfregamento che è possibile riscontrare con l’orticaria. Quindi questo deve farvi intuire fin da subito che le modalità sono veramente differenti.
Lo schema generale è molto semplice.
Abbiamo a livello della cute, dei recettori o delle fibre nervose che terminano in maniera libera, recepiscono questo stimolo, lo convogliano attraverso delle fibre nervose in alcuni centri del midollo spinale da cui partono i segnali in aree specifiche del sistema nervoso centrale.
Cosa succede? Qualunque stimolo che è in grado di interagire a livello dei recettori o delle fibre del midollo spinale o direttamente nelle aree del sistema nervoso centrale può essere causa di prurito, motivo per cui noi possiamo riconoscere, in maniera molto schematica e didattica stimoli esogeni, esterni alla persona o stimoli endogeni all’interno. Motivo per cui noi distinguiamo varie tipologie di prurito: il prurito pruricettivo, il prurito neuropatico neurologico e infine anche quello psicologico.
Quello che si verifica durante una sensazione pruriginosa e la liberazione da parte di due cellule principali quali cheratinociti e i mastociti, di una miriade complessa di mediatori, che vedono in particolar modo l’istamina implicata, il vip ma anche leucotrieni delle proteasi delle prostaglandine.
In poche parole si crea veramente un’orchestra biochimica che è responsabile dell’attivazione delle aree del prurito a livello del sistema nervoso centrale.
Le cause sono molteplici. Facile pensare in prima istanza a quelle dermatologiche.
La stragrande maggioranza delle patologie cutanee è responsabile dell’insorgenza del prurito, ma non dimentichiamo anche le patologie internistiche, la colestasi ad esempio, che si caratterizza per l’insorgenza di un prurito alle estremità che induce a sfregare l’area interessata; oppure pensiamo all’insufficienza renale cronica dai soggetti anche dializzati i quali possono soffrire di un prurito generalizzato su tutto il corpo o localizzato al dorso e al volto. Pensiamo anche ai soggetti con policitemia vera, il cui prurito e un prurito pungente, quindi danno questa sensazione puntoreo ed è scatenato in particolar modo dal contatto con l’acqua.
Un altro esempio ancora sono i pazienti con linfoma di hodgking che avvertono un prurito elettivamente localizzato a livello delle stazioni linfonodali.
Abbiamo anche le patologie neurologiche, penso ad esempio ai soggetti con depressione o con disturbi del comportamento, che hanno disturbi della personalità hanno diverse sfaccettature, diverse modalità di prurito.
E infine i farmaci e in quest’ultimo caso il prurito può insorgere anche a distanza di mesi dalla prima assunzione, motivo per cui è difficile a volte ricondurlo con il farmaco assunto per vari motivi.
Quali possono essere i suggerimenti per il paziente, molto semplice:
- idratare la pelle utilizzando degli appositi emollienti
- evitare di portare delle unghie lunghe proprio per evitare di grattarsi
- indossare indumenti leggeri, evitare quindi quelli costrittivi elasticizzati
- evitare anche gli sbalzi di temperatura
- per lavarsi, per l’igiene personale, utilizzare dell’acqua a temperatura ambiente se è possibile
E infine per quanto riguarda un suggerimento medico, per i colleghi, cercare se possibile di fare una semeiotica del prurito; capire se è localizzato, generalizzato, individuare il momento della giornata in cui si scatena, se ad esempio si tratta di un prurito serale e in quest’ultimo caso indagare e chiedere se ci sono familiari che contemporaneamente hanno la stessa sintomatologia. Questo potrebbe suscitare l’idea o l’ipotesi di una parassitosi quale la scabbia e dopodiché focalizzare l’attenzione su un percorso diagnostico. E infine un trattamento combinato dove la terapia con gli antistaminici e non deve essere l’unica soluzione.
Il prurito è un sintomo comune ma importante, importante a tante e diverse cause patologiche e anche di farmaci. Evitare assolutamente il fai da te e rivolgersi al proprio medico di fiducia.