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Terapie mediche e strumentali della Panniculopatia

Cellulite è un termine utilizzato erroneamente per indicare la Panniculopatia-Edemato-Fibro-Sclerotica o PEFS, cioè un disturbo molto diffuso del tessuto sottocutaneo consistente in un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali con conseguente compressione del microcircolo ed alterazione anatomo-fisiologica dei capillari.

Il termine Cellulite sta ad indicare un’infezione batterica profonda dei tessuti cutanei sia del derma che del tessuto sottocutaneo spesso causata da Stafilococchi o Streptococchi caratterizzata da febbre, dolore e che può complicarsi fino a dare una trombosi o una fascite necrotizzante se non curata nei tempi e nei modi opportuni, pertanto, l’utilizzo di questo termine, riferito alla PEFS risulta essere inappropriato.

Le cause della Panniculopatia

Si ritiene che la formazione di PEFS possa essere multifattoriale, con piccole differenze tra maschio e femmina, legate agli ormoni sessuali.

Questa condizione può essere causata da:

  • accumulo di liquidi dovuto a un’eccessiva capacità delle sostanze tra le cellule di accumulare acqua;
  • alterazione del microcircolo;
  • particolari caratteristiche anatomiche del tessuto sottocutaneo;
  • fibrosi del tessuto connettivo

Il processo che porta alla formazione della panniculopatia inizia poco dopo la pubertà, con un iniziale interessamento del derma e dei capillari.
Questo processo porta a una riduzione del tono dei setti che delimitano gli spazi in cui si trovano le cellule del grasso, che aumentano di volume accumulando più lipidi; la mancanza di un ricambio efficiente di sangue causa inoltre il ristagno dei liquidi.
Negli stadi successivi e di aggravamento la ritenzione dei liquidi continua ad aumentare. A questo punto si ha quello che clinicamente e visivamente si apprezza e che è il cosiddetto effetto a “buccia di arancia”.


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Gli stadi

Sul piano clinico si distinguono 4 stadi caratterizzati da edema, fibrosi, fibrosclerosi e noduli.

STADIO 1: è caratterizzato dall’Edema che è dovuto a stasi dei liquidi nell’ipoderma ed accumulo di tessuto adiposo. La sintomatologia è unicamente senso di peso agli arti inferiori.

STADIO 2: L’evoluzione dell’edema tissutale consiste nella Fibrosi reattive intorno alle cellule adipose che, a causa della cattiva ossigenazione, presentano uno scarso metabolismo ed accumulo di scorie. In questo stadio le cellule sono avvolte da un fine reticolo di fibre collagene che comporta uno strozzamento dei vasi e, quindi, alterazione degli scambi metabolici. Aspetto della cute a buccia d’arancia

STADIO 3: Fibrosclerosi
Grave compromissione del microcircolo con riduzione dell’ossigenazione e degli scambi metabolici del tessuto.Aspetto “a buccia d’arancia” associato a dolore alla palpazione e alla digitopressione.

STADIO 4: formazione noduli duri e dolenti con Cute con aspetto ‘a materasso’.

Come prevenire e curare la Panniculopatia?

Bisogna soprattutto modificare il proprio stile di vita

Una cattiva alimentazione, uno stile di vita sedentario e il sovrappeso sono fattori che contribuiscono all’insorgenza della panniculopatia.
La prevenzione e il trattamento deve basarsi necessariamente sulla bonifica dello stile di vita e dell’alimentazione ricca in verdure e frutta, sull’eliminazione di bibite zuccherate, caffè e alcolici.
L’idratazione è fondamentale, si raccomanda di bere acqua durante il giorno (8 bicchieri).
Evitare indumenti troppo attillati che possono limitare la circolazione e posture costrittive come l’accavallamento delle gambe o la sedentarietà.
L’attività fisica regolare di tipo aerobico, l’eliminazione del fumo e, se possibile, della pillola contraccettiva migliorano inoltre l’apporto di ossigeno ai tessuti con riduzione dell’edema.

Ecco alcuni consigli utili per prevenire e contrastare la PEFS:

  • Sì alle proteine, che aiutano lo sviluppo muscolare, agli alimenti ricchi di ferro che favoriscono la circolazione, alla vitamina C e ai frutti rossi.
  • Da preferire gli alimenti ricchi di potassio che aiutano il drenaggio dei liquidi.
  • Associare un’attività fisica costante e regolare contribuisce a rendere efficace il trattamento perchè migliora la circolazione e riduce l’accumulo di grassi.

Gli interventi devono essere volti al miglioramento della panniculopatia e dovrebbero essere di natura non chirurgica perchè si prefiggono di modificare una funzionalità alterata generalizzata e non di apportare un cambiamento anatomico macroscopico

Creme e trattamenti localizzati

Quasi tutte le creme contro la panniculopatia possono non essere risolutive, ma di ausilio nei primi stadi.

La motivazione consiste nel fatto che la panniculopatia è una patologia del sottocutaneo pertanto nessuna crema ha la capacità di penetrare cosi profondamente.

Ecco perchè le creme, che rimangono un ausilio valido, vanno utilizzate in associazione a trattamenti mirati.
Nei prodotti anticellulite possono essere impiegate varie sostanze che agiscono sul microcircolo, inducendo vasocostrizione o vasodilatazione.
Molte creme causano volutamente il cosiddetto effetto caldo-freddo con l’obiettivo di rendere tonica la muscolatura capillare e migliorare la perfusione locale sanguigna. Sostanze riscaldanti come la capsaicina e quelle con effetto freddo come il mentolo.
Un altro tipo di creme contengono sostanze eccitanti come la caffeina, il the verde e il guaranà, che sono metilxantine in grado di attivare il metabolismo degli adipociti con conseguente metabolizzazione dei lipidi di riserva e riduzione dell’adiposità localizzata.

Oltre alle metilxantine, come attivatori del metabolismo lipidico vengono impiegate anche alcune alghe che possono aumentare la produzione endogena di ormoni tiroidei e quindi favorire la lipolisi. Ecco perchè alcune di queste creme vanno applicate per un periodo limitato di tempo e dietro prescrizione e osservazione medica, l’utilizzo indistinto di queste creme potrebbe creare degli squilibri importanti di alcune attività metaboliche dell’organismo e agire sul battito cardiaco, sul sonno, sulla termoregolazione e altri sistemi fondamentali.
Nelle creme, inoltre, possono essere contenuti escina, centella asiatica e flavonoidi che agiscono sulla riduzione dell’edema e sulla vasoprotezione capillare.

Trattamenti

Tra i trattamenti localizzati, minimamente invasivi, vi è la mesoterapia, che si basa su iniezioni multiple intradermiche di farmaci. Con questo trattamento e sulla base della gravità clinica si possono utilizzare farmaci ad azione vasoattiva sul microcircolo, compromesso in vario grado, oppure farmaci ad azione lipolitica, per migliorare il metabolismo delle cellule adipose sottocutanee e per esclusivo uso medico.

Massaggi

I Massaggi trovano la loro utilità quando vengono effettuati delicatamente per effettuare un linfodrenaggio cosi da contribuire a ridurre parzialmente i liquidi.
Devono essere eseguiti più volte a settimana e seguendo movimenti precisi e da personale competente e preparato, meglio se in associazione con creme specifiche contenenti sostanze attive anti edemigene.

Macchinari

Questi sistemi utilizzano una combinazione di sollecitazioni meccaniche per ridurre la ritenzione dei liquidi e migliorare la circolazione nelle parti interessate.
Ci sono macchinari che usano gli infrarossi, il laser, rulli e aspiratori per massaggiare la cute. Il risultato ottenuto può essere temporaneo e richiede sedute frequenti.

La Carbossiterapia consiste nell’infiltrazione sottocutanea di anidride carbonica che è un gas che l’organismo stesso produce a livello cellulare e che viene trasportato legato all’emoglobina ematica ai polmoni dove avviene lo scambio con l’ossigeno durante la respirazione.
La sua azione principale è sul sistema circolatorio: agisce sul microcircolo aumentando l’efficienza del flusso arterioso e migliorando il drenaggio veno-linfatico.

Molto efficace è anche la Cavitazione ultrasonica medica che agisce sul principio della propagazione di un’onda acustica che passando attraverso un liquido (l’edema), genera onde di espansione e onde di compressione, determinando un cambiamento di pressione locale, con conseguente rilascio di energia d’urto che colpisce la superficie da trattare e con effetto lipolitico.

La Radiofrequenza medica invece sfrutta la produzione di calore e quindi l’effetto termolitico ed è in grado di effettuare un rimodellamento.
Il dispositivo permette anche di trasportare a livello transdermico i principi attivi negli spazi interstiziali cellulari, pertanto la radiofrequenza è un trattamento che si può associare alla cavitazione e alla mesoterapia per migliorarne l’efficacia terapeutica.

Alcuni di questi macchinari sono di esclusivo uso medico. Alcuni centri estetici sono attrezzati con macchinari similari ma con potenza ridotta, idonei solamente per la prevenzione della panniculopatia.

Quindi, si tenga presente che prima di intraprendere qualunque trattamento è necessaria una valutazione medico strumentale e di laboratorio che permetta la corretta diagnosi, l’identificazione delle cause e la stadiazione della gravità della panniculopatia e che escluda da questi trattamenti persone affette da gravi malattie o in stato di gravidanza.

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Dott. Rossana Capezzera
Dott. Rossana Capezzerahttp://www.dermatologavenezia.it
Ho lavorato presso l’Ospedale Civile di Brescia come Medico Dirigente. Numerosi Congressi scientifici in qualità di Relatore. Autrice di numerosi articoli per riviste scientifiche internazionali e capitoli di libri. Collaboratrice per Donna Moderna, Starbene, Tema Farmacia, Medicina Moderna Membro di Società Scientifiche di rilevanza internazionale: EADV European Academy of Dermatology and Venereology ADOI associazione dermatologi ospedalieri italiani DDI donne dermatologhe italiane Impegnata costantemente in sperimentazioni scientifiche e di ricerca nelle studio delle malattie rare.

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