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Come è fatta l’epidermide?

L’epidermide è lo strato più esterno della cute e si caratterizza per la presenza di quattro tipi di cellule:

  • Cheratinociti
  • Melanociti
  • Cellule di Langerhans
  • Cellule di Merkel

CHERATINOCITI

I cheratinociti sono le cellule epiteliali presenti in maggiore quantità ed è da essi che deriva l’aspetto squamoso e pluristratificato dell’epidermide.
Durante il loro ciclo di vita, che va dai 12 ai 48 giorni, i cheratinociti subiscono un processo di differenziazione, denominato “cheratinizzazione”, nel corso del quale acquisiscono specifiche modificazioni morfologiche e migrano dallo strato basale verso quello più esterno chiamato corneo.
L’epidermide è costituita da 4 strati distinti che dal più profondo a quello più superficiale sono:

Lo strato basale è costituito da cheratinociti di forma cuboidale o colonnare, con un nucleo grande e ovale e citoplasma ricco in ribosomi e fasci di tonofilamenti. I cheratinociti basali sono disposti in una o due file adese attraverso emidesmosomi alla membrana basale sottostante e rappresentano le cellule germinative dell’epidermide, dalle quali dipende il continuo rinnovamento dell’epitelio.

Lo strato spinoso, posto immediatamente al di sopra di quello basale, si compone di cheratinociti di dimensioni più grandi e forma poligonale, disposti su più file e tenuti insieme da sottili filamenti citoplasmatici denominati “spine”.

Nel passaggio allo strato granuloso i cheratinociti acquisiscono grandi granuli citoplasmatici basofili che prendono il nome di granuli di cheratoialina. In questo strato e nella parte superiore dello strato spinoso sono presenti anche i corpi di Odland, caratteristici corpi lamellari.

Lo strato corneo è quello in cui avviene la completa maturazione dei cheratinociti che si trasformano nelle caratteristiche cellule di questo strato: i corneociti.
I corneociti sono cellule di forma piatta prive di nucleo, di organelli citoplasmatici e di desmosomi. Sono composte esclusivamente da filamenti di cheratina che si aggregano formando grandi macrofibrille. Normalmente, vengono perduti dalla cute sotto forma di squame.

A questi strati, solo a livello palmo-plantare deve essere aggiunto un ulteriore strato: lo strato lucido, posto tra lo strato granuloso e quello corneo.
E’ formato da una o due file di cheratinociti appiattiti che conservano il nucleo, ma che hanno citoplasma denso nel quale è presente una sostanza che rifrange la luce e prende il nome di eleidina.

Il processo di cheratinizzazione fa sì che i cheratinociti dello strato basale replicandosi si trasformano e differenziano in cheratinociti che assumono morfologia e funzione diverse, via via che migrano atraverso i vari strati, fino a diverntare

Le più importanti modificazioni morfologiche e funzionali riguardano lo sviluppo di un involucro intracellulare insolubile, la sintesi di differenti tipi di cheratine e l’espressione di particolari lipidi intracellulari.

Cosa sono le cheratine?

Le cheratine sono delle proteine prodotte dai cheratinociti durante il loro processo di differenziazione durante il quale le cellule di ogni strato producono un set di cheratine preciso e unico.
Ad esempio, le cellule dello strato basale sintetizzano la coppia di cheratine 5 e 14 mentre quello dello strato spinoso la coppia di cheratine 1 e 10.
Le cheratine prodotte sono tenute insieme, a livello dello strato granuloso e corneo dalla filaggrina mentre la loricrina, proteina prodotta a livello dello strato granuloso, unisce e tiene insieme le cheratine con l’involucro delle cellule dello strato corneo.
Se da un lato tale processo contribuisce alla struttura dell’epidermide, dall’altro a livello dello strato granuloso e corneo i corpi di Odland producono un set specifico di lipidi che contribuiranno alla definizione del film idrolipidico cutaneo.
Grazie a questa serie articolata di processi e meccanismi la cute è in gradi di generare un’epidemide caratterizzata da più strati in grado di resistere agli insulti meccanici esterni oltre che a svolgere molteplici altre funzioni come vedremo.

MELANOCITI

I melanociti sono cellule dendritiche presenti a livello dello strato basale dell’epidermide. La loro principale funzione consiste nella produzione della melanina o più propriamente delle melanine.
La densità cellulare dei melanociti varia a seconda della sede corporea: sono più diffuse al viso e ai genitali e meno al tronco.
I melanociti hanno forma rotondo-ovalare e sono caratterizzati da numerosi prolungamenti, chiamati dendrito che dal colrpo cellulare si estendono verso gli strati superficiali dell’epidermide prendendo contatto con vari cheratinociti. All’interno del loro citoplasma hanno degli organuli denominati melanosomi.

Cosa sono i melanosomi?

Sono degli organuli cellulari che contengono l’enzima tirosinasi che prende parte alla produzione delle melanine chiare (feomelanine) e scure (eumelanine) attraverso una reazione articolata: la melanogenesi.

Le melanine prodotte all’interno dei melanociti migrano attraverso i dendriti per poi essere cedute ai cheratinociti contribuendo in questo modo alla pigmentatzione della nostra pelle, al colore dei nostri capelli e dei nostri occhi.

CELLULE DI LANGERHANS

Le cellule di Langerhans sono cellule dendritiche che derivano dal midollo e localizzate nello strato soprabasale dell’epidermide. Rappresentano circa il 3-4% delle cellule epidermiche.
Hanno un nucleo convoluto e nel citoplasma è presente un organello caratteristico: il granulo di Birbeck.

Insieme alle cellule dendritiche e ai Macrofagi, localizzati a livello del Derma, costituiscono parte del SALT (Skin Associated Lymphoid Tissue).

Possono essere definite “cellule sentinella” del sistema immunitario cutaneo  in grado di catturare, a livello della barriera cutanea, gli antigeni per poi migrare a livello del linfonodi, dove prende inizio la risposta immunitaria, oppure di presentarli direttamente ai linfociti T CD4+

Cellule di Merkel

Localizzate  a livello dello strato basale, sono maggiormente presenti nella cute ispessita.

Sono cellule adese ai Cheratoniciti attraverso i desmosomi e da un punto di vista morfologico, a livello microscopico sono caratterizzati da un nucleo lobulato e dalla presenza a livello del citoplasma di granuli sferici.

Inoltre, sono caratterizzate dalla presenza di numerose cheratine e producono diversi neuropeptidi.

Ciò che caratterizza queste cellule a livello erpidermico è la loro associazione ad una sottile terminazione nervosa non mielinizzata, importante per la loro funzione recettoriale. Le cellule di Merkel, infatti, sono in grado di rispondere al tatto esercitato sulla pelle e sono i più semplici recettori di pressione della cute.

 

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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Ciao, trovi le informazioni sulla mia attività di Dermatologo qui. Sono l'ideatore, fondatore e responsabile di Myskin, la piattaforma che stai consultando e autore di oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. Attualmente sono il Presidente dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). e il Direttore Responsabile della Rivista DA 2.0Sono anche Co-editors della Rivista Scientifica JPD.

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