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Occhio di Pernice al piede: cosa fare per eliminarlo

Molti lo chiamano occhio di Pernice e pochissimi occhio di pesce ma entrambi hanno in comune “l’occhio”, cerchiamo di capirne di più e diamo un’occhiata.

Battuta a parte, l’occhio di Pernice è una manifestazione estremamente dolorosa che si manifesta al piede. Il suo dolore, descritto come punturio è profondo e a tratti lancinante, soprattutto durante la deambulazione obbligando ad assumere una posizione antalgica per cercare di alleviare tale sintomatologia,

Posizione antalgica che reiterata nel tempo porta ad assumere una postura scorretta e lentamente anche a delle ripercussioni sulle articolazioni delle ginocchia, delle anche e a livello lombare per il disfunzionale carico del proprio peso corporeo.

L'occhio di Pernice comunemente detto Occhio di Pesce
Foto di Occhio di Pernice o Occhio di Pesce

Cosa è l’occhio di pernice?

Prende il nome dalla sua forma perfettamente circolare e a volte ovalare con il suo colore che può variare dal giallo pastello al color vaniglia.

L’occhio di pernice si localizza elettivamente a livello delle superfici laterali delle dita dei piedi oppure si quelle mediali tra un dito e l’altro.

Quando si manifesta a livello delle superfici dorsali delle dita si manifesta soprattutto a livello della superficie esterna del V dito, del più piccolo, oppure delle altre dita a livello dorsale. In quest’ultimo caso le manifestazioni sono molto frequenti in presenza di una conformazione particolare delle dita, ovvero delle dita a martello.

Mentre quando si localizza a livello delle superficie mediale, ovvero tra un dito e l’altro, tutti gli spazi interdigitali possono essere ugualmente interessati. Inoltre In questi casi è frequente che ne siamo presenti ben due, un occhio di pernice su un lato e l’altro sulla superficie opposta del dito; perfettamente uno di fronte all’altro.

Se ad occhio nudo è presente questa manifestazione circolare, al di sotto della pelle è presente un ispessimento duro che solo a toccarlo induce un forte dolore.

Si tratta di un ispessimento che simile alla forma di un cono gelato si approfonda nella pelle, nel derma dove termina con la sua punta finale dove a causa della continua e costante compressione delle strutture, soprattutto delle fibre nervose, scatena il dolore descritto.

Perchè si forma l’occhio di pernice?

Il motivo per cui si forma l’occhio di pernice è uno solo: la compressione.

Compressione che può essere dovuta ad esempio allo sfregamento tra la superficie delle dita e la tomaia della scarpa oppure di quello tra due dita, come invece spesso accade per quelli localizzati a livello della superficie mediale delle dita.

Questa compressione, causa dell’occhio di pernice, si manifesta in particolar modo quando vengono usate calzature strette oppure con la forma a punta e, ovviamente, in presenza di deformità delle dita.

Tali deformità delle dita possono essere congenite e quindi presenti dalla nascita, quali le dita a martello o acquisite, in quanto compaiono nel corso della vita, quali l’alluce valgo oppure conseguenti all’avanzare dell’età che, inevitabilmente a causa anche dell’osteoporosi, può modificare la struttura nel suo insieme del piede o delle dita con deviazioni laterali degli assi delle falangi.

Un’altra causa, responsabile delle deviazione delle assi delle dita e quindi dello sfregamento è l’artrosi proprio a livello delle dita dei piedi.

Proprio perché la causa dell’occhio di pernice è lo sfregamento è facile intuire che il problema è più frequente e comune durante il periodo invernale e meno durante l’estate semplicemente perché con la bella stagione è più probabile che con l’uso quotidiano di ciabatte venga eliminato ogni forma di sfregamento.

Occhio di pernice come curarlo?

Quali sono i rimedi per eliminare l’occhio di pernice infiammato al piede in modo tale non soffrire più, non avere dolore e quindi l’infiammazione al piede che rende difficoltoso camminare?

Come togliere l’occhio di pernice?

Esistono diversi metodi e rimedi che possono essere usati per eliminare gli occhi di pernice

Il primo metodo consiste nell’usare un metodo chimico applicando quotidianamente sostanze cheratolitiche in grado di ammorbidire fino a far macerare l’ispessimento dell’occhio di pernice.

Sono sostanze che normalmente vengono usate anche per il trattamento delle verruche volgari oppure in presenza di ispessimenti localizzati ai gomiti per esempio ma anche al piede, dove si solito si localizzano alla pianta del piede.

Tali sostanze possono contenere alte concentrazioni di Urea (40-50%) o di Acido salicilico, o di Acido lattico, sostanze che a volte nel medesimo prodotto si possono trovare combinate tra loro.

Solo per citare alcuni nomi commerciali: Verunec, Verruxine gel, Kerato Forte crema, Xerial 50 crema, …

Alcuni di questi prodotti sono liquidi, altri in forma di gel oppure in crema. In tutti i casi devono essere applicati quotidianamente, meglio se dopo un pediluvio di 10-20 minuti con acqua tiepida saponata per ammorbidire la pelle.

L’applicazione deve essere eseguita sulla pelle asciutta e non bagnata, prestando grande attenzione che avvenga solo in corrispondenza della presenza dell’occhio di pernice e non della pelle sana per evitare che anch’essa venga danneggiata dall’applicazione.

Proprio per questo motivo prestare grande attenzione quando si usano prodotti liquidi o in gel che facilmente possono colare.

Il mio suggerimento è di trovare una posizione comoda in modo tale che si riesca a posizionare l’occhio di pernice da trattare come se fosse un piano perfettamente orizzontale.

Se questo è possibile per l’occhio di pernice localizzato alla superficie esterna delle dita, mi rendo conto che è estremamente più difficile quando è localizzato tra un dito e l’altro.  In quest’ultimo caso meglio se vi fate aiutare.

Il prodotto deve essere applicato quotidianamente e dopo alcuni giorni dall’applicazione è facile notare la presenza di macerazione, visibile con il cambio di colore dell’occhio di pernice che diventa bianco e della sua consistenza che diventa più morbido al tatto.

Con il passare dei giorni e continuando con le applicazioni inizierà a staccarsi dai bordi e tale distacco sarà sempre maggiore fino a far saltare via completamente tutto quanto l’ispessimento.

Sconsiglio fortemente tale trattamento se uno soffre di diabete in quanto non essendo possibile controllare il livello di macerazione in profondità dell’occhio di pernice c’è sempre il rischio che si possa creare una ferita profonda che oltre a tardare a guarire potrebbe infettarsi facilmente.

Il secondo metodo è fisico e consistente nell’uso di lime, curette o bisturi per rimuovere, asportare l’occhio di pernice.

Sono trattamenti che possono essere eseguiti a casa con l’utilizzo di lame oppure dall’estetista o dal podologo.

Anche in questo caso consiglio sempre di eseguire prima un pediluvio per ammorbidire la zona da trattare che altrimenti a causa del dolore sarà difficile da trattare.

Personalmente prediligo quest’ultimo metodo perché:

  • asporta completamente l’occhio di pernice in una sola seduta
  • consente all’operatore di controllare momento per momento il livello di profondità della sua rimozione e in caso di diabete evitare di creare ferite

Un concetto importante che è necessario tenere presente che il dolore non svanisce immediatamente dopo la rimozione dell’occhio di pernice perché l’infiammazione dei tessuti richiede qualche giorni per svanire in assenza della compressione che è stata rimossa. Di sicuro, dopo la rimozione dell’occhio di pernice noterete un beneficio nella deambulazione o meglio nell’appoggiare il piede a terra, movimento che farete con naturalezza senza la paura che possa scatenare il dolore.

Conclusioni

Entrambi i rimedi per eliminare l’occhio di pernice funzionano e sono in grado di eliminare l’ispessimento e di conseguenza evitare di soffrire per il dolore ma non dimenticate che non trattano la causa responsabile del problema.

Proprio per questo è necessario capire, individuare ed isolare tali cause per evitare che l’occhio di pernice con il tempo possa ripresentarsi.

Pertanto, di seguito alcuni semplici consigli:

  • evitare le scarpe strette o a punta
  • valutare l’uso di separatori in silicone per evitare lo sfregamento. 

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Tali separatori devono essere indossati sempre e, per evitare la macerazione dovuto al contatto prolungato nel tempo tra il silicone e la pelle, consiglio di posizionarli sopra il calzino.

  • consultare l’ortopedico per valutare la fattibilità di una correzione chirurgica dell’alluce valgo o delle dita a martello e del reumatologo in presenza di artrosi

Infine, prima di pensare di iniziare qualsiasi trattamento consultare sempre il dermatologo non tanto per avere la conferma che effettivamente possa trattarsi di occhio di pernice, che in termini medici si chiama Tiloma, quanto invece escludere tutta una serie di patologie che possono apparire simili.

Tra tutte ne ricordo solo tre:

  • Verruca volgare che spesso possono localizzarsi ai piedi e apparire simili all’occhio di pernice e che deve essere trattata dal dermatologo
  • Psoriasi che a livello plantare e delle dita si può presentare con ispessimenti localizzati e i trattamenti descritti possono essere un fattore peggiorativo a causa del trauma (fenomeno di Koebner)
  • Melanoma, il grande simulatore che a volte può nascondere la sua faccia e la sua natura dietro un importante ispessimento di pelle a livello del piede.

Se hai o pensi di avere un occhio di pernice è sempre consigliabile chiedere un consulto ad un Dermatologo.

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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Ciao, trovi le informazioni sulla mia attività di Dermatologo qui. Sono l'ideatore, fondatore e responsabile di Myskin, la piattaforma che stai consultando e autore di oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. Attualmente sono il Presidente dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). e il Direttore Responsabile della Rivista DA 2.0Sono anche Co-editors della Rivista Scientifica JPD.

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