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Verruca volgare: asportazione chirurgica, laser o azoto liquido? Indicazioni, suggerimenti

Asportazione chirurgica, laser o azoto liquido? Quale il trattamento migliore per eliminare le verruche volgari?

Chi ha avuto l’esperienza di una verruca sa benissimo che la possibilità di una recidiva è dietro l’angolo. Colpa del trattamento medico incongruo precedentemente eseguito?

Sulla base di che cosa un dermatologo valuta il trattamento migliore da eseguire?

Cause responsabili della comparsa della verruca sulla pelle

La verruca volgare è un infezione virale, dovuta ad un piccolo virus delle dimensioni pari a circa un millesimo di millimetro, appartenente alla famiglia degli HPV.

Una persona contrae l’infezione solo se si verificano diverse condizioni:

  • alterazione della funzione barriera della pelle in seguito a piccole ferite o abrasioni, anche se superficiali
  • frequentazione di ambienti umidi (ad esempio piscina) che più facilmente favoriscono la macerazione della pelle
  • immunodepressione, ovvero un abbassamento delle difese cutanee, che può manifestarsi dopo un terapia antibiotica oppure in seguito ad altre patologie

La presenza di una o di poche verruche viene considerata un evento occasionale. Al contrario, quando si manifestano contemporaneamente più verruche, ad esempio diffuse su tutto il palmo o la pianta del piede oppure localizzate in diverse aree del corpo, esclusa l’autoinoculazione, deve essere indagata la presenza di malattie che possono aver compromesso la funzionalità del sistema immunitario quali l’epatite o l’infezione da HIV.

Metodo di trattamento migliore per eliminare le verruche

Qualunque sia il metodo utilizzato dal dermatologo l’obbiettivo è la cauterizzazione o la rimozione della cute infettata dal virus. Pertanto, teoricamente l’asportazione chirurgica, il laser o l’intervento con azoto liquido sono ugualmente efficaci; nella pratica quotidiana però la scelta di utilizzare una tecnica rispetto ad un’altra è determinata da:

  • Sede dell’infezione
  • Numero delle manifestazioni
  • Età del soggetto
  • Attività lavorativa della persona
  • Stato di salute del paziente

Ad esempio, un infezione di piccole dimensioni, localizzata all’angolo delle labbra, sarà rimossa con un intervento chirurgico in anestesia locale, mentre la stessa tipologia di lesione in sede palmo-plantare con l’azoto liquido. Infine, se localizzata in altri distretti corporei con il laser.

Rilevante anche l’esperienza e la familiarità del professionista con le singole metodiche nonché la disponibilità in studio di una determinata tecnica.

L’asportazione chirurgica o la cauterizzazione della verruca esita sempre con la formazione di una ferita, suturata con i punti solo in caso di intervento chirurgico, di forma circolare o ovale e dimensioni pari o leggermente superiori a quella della verruca rimossa.

Solo nel caso in cui sia stato impiegato l’azoto liquido, a distanza di qualche giorno dal trattamento compare una bolla al posto della verruca che tende a rompersi spontaneamente in seguito all’aumento della pressione interna del liquido.

Dopo la rottura della bolla, evitare di rimuovere la pelle flaccida che ricopre la ferita perché rappresenta una naturale protezione importante per prevenire eventuali infezioni.

La presenza della ferita è un chiaro ed evidente segno di alterazione morfologica e funzionale della cute che in quel punto ha una probabilità elevata di ripresentare la stessa infezione virale se non vengono rispettate alcune condizioni:

  • Medicazioni sterili
  • Evitare il contatto con l’acqua
  • Evitare di detergere con saponi

Solo quando il dermatologo accerterà la completa guarigione della ferita, ovvero il ripristino della normale integrità cutanea sarà possibile riprendere il normale stile di vita.

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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Ciao, trovi le informazioni sulla mia attività di Dermatologo qui. Sono l'ideatore, fondatore e responsabile di Myskin, la piattaforma che stai consultando e autore di oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. Attualmente sono il Presidente dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). e il Direttore Responsabile della Rivista DA 2.0Sono anche Co-editors della Rivista Scientifica JPD.

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