Spesso capita di scoprire durante la visita dermatologica clinica manifestazioni cutanee congenite, assolutamente benigne, conseguenti ad anomalie che si verificano durante la gestazione e che interferiscono con il delicato meccanismo di sviluppo fetale.
Il capezzolo sovrannumerario ne è un esempio e allo stesso modo dei mammiferi è possibile documentare la presenza nell’uomo di uno o più capezzoli, localizzati sulla «linea del latte» che dall’ascella si estende fino all’inguine.
La presenza di tale capezzolo sovrannumerario è conseguente ad un anomalia che interferisce con lo sviluppo della cresta mammaria, presente durante la quarta settimana di vita embrionale, che scompare poi rapidamente nel feto umano.
Quando la ghiandola mammaria accessoria è completamente sviluppata si parla di polimastia mentre se presente soltanto il capezzolo di politelia.
Spesso il capezzolo sovrannumerario è familiare, quindi è comune il riscontro della stessa anomalia in alcuni parenti sia di sesso femminile sia maschile.
Inutile l’asportazione anche perché spesso, se non riconosciuti correttamente dallo specialista, sono confusi con i nevi.
Infine, anche se tale manifestazione è assolutamente benigna, ricordo che, a volte, può associarsi ad anomalie a carico dell’apparato urologico e genitale che sarebbe opportuno indagare.