Il paziente non vuole guarire, ama la sua condizione patologica e si rifiuta di assumere i farmaci perché sa che facendolo potrebbe curare il suo problema.
La sua malattia cutanea è una benedizione!
Mai nessuno prima d’ora era stato così premuroso nei suoi confronti.
Finalmente tutto intorno a lui era costellato di gentilezza, attenzioni e affetto come mai lo era stato prima.
Quello che nella frenesia quotidiana non era mai stato notato, il suo nascosto e intimo disagio psicologico, ora era stato risolto dalla malattia della sua pelle.
Ora la malattia era vita! Era relazione! Era esistenza!
Perché guarire?
«Maria, le ho spiegato che per la sua situazione è necessaria la somministrazione di specifici farmaci…»
«Non voglio assumere nessun farmaco!»
«Posso conoscere i motivi del suo rifiuto?»
«Dottore, sono disposta solo ad applicare delle creme!»
«Maria, il solo trattamento topico non è sufficiente per risolvere il suo problema!»
«Cara, ricordi la volta scorsa quando per lo stesso problema avevi iniziato la terapia con i farmaci per bocca e poi d’improvviso avevi sospeso il trattamento quando già dopo pochi giorni si notava il miglioramento e stavi guarendo?»
Silenzio.
«Maria, cosa l’ha portata a sospendere la terapia?»
Silenzio.
«Posso visitarla?»
«Lo conosce già il mio problema e non è cambiato nulla dall’ultima volta!»
«Maria, posso chiederle qual è la sua aspettativa nei confronti della sua malattia?»
«Voglio guarire!»
«Lo sa benissimo che senza il trattamento sistemico è molto improbabile e arduo…»
«Mi sono rassegnata, non faccio più nulla!»
«Ma lei non stava già facendo nulla!»
Silenzio.
Lo sguardo nel vuoto per nascondere il disagio. Eccola la sua ancora di salvezza: le sue macchie sulla pelle!
Mi fissa negli occhi e: «Dottore, ci vediamo tra un mese per vedere come procede?»
Silenzio.