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Macchie della pelle: cosa fare e non fare

Cosa fare quando compaiono delle macchie sulla pelle? E’ vero che se sono asintomatiche sono meno preoccupanti? La loro comparsa è sempre il segno di una malattia infettiva?

Tante le possibili risposte ma poi rimane il dubbio.

Non esistono linee guida ma è possibile stilare delle indicazioni per la loro gestione critica e consapevole.

Sono comparse delle macchie sulla pelle: che fare?

La pelle quando subisce un insulto fisico, chimico, biologico, reagisce e a volte cerca di difendersi diventando rossa, desquamando e magari sviluppando prurito in corrispondenza della macchia.

La manifestazione iniziale prende il nome di «lesione elementare primaria» mentre la sua evoluzione favorisce la comparsa delle «lesione elementare secondaria». Ad esempio la ferita è quella primaria e la crosta quella secondaria. A volte manifestazioni apparentemente simili possono riferirsi a patologie completamente differenti: malattia infettiva oppure infiammatoria.

Sospettare una micosi

E’ una malattia contagiosa che si può contrarre da un soggetto affetto, da un animale o dall’ambiente. Una o più chiazze di forma circolare oppure ovalare, finemente desquamanti e pruriginose possono destare il sospetto di micosi.

Una micosi può manifestarsi in caso di contagio:

  • «umano» – si verifica solo se è presente un contatto diretto (pelle-pelle) o indiretto (usare un asciugamano infettato precedentemente)
  • «animale» – il contatto avviene con il pelo di un animale ammalato che generalmente presenta una caduta in chiazze del pelo
  • «ambientale» – la frequentazione di palestre, piscine, e non solo, può favorire l’infezione. In questi casi, un soggetto è a rischio di contrarre la micosi, solo in caso di macerazione cutanea o di piccole ferite sulla pelle che ne alterano la funzione barriera

Non azzardare una diagnosi

L’aspetto delle macchie può essere fuorviante e a volte confondente. Ad esempio, la Pitiriasi Rosea di Gilbert in fase iniziale può essere confusa con una micosi. La prima non è infettiva, è autolimitante (guarisce da sola) e non necessita di nessun trattamento, tranne il caso in cui sia presente il prurito. La seconda, invece, necessita di antimicotici per un’adeguata guarigione. Eppure, entrambe possono avere delle chiazze apparentemente simili!

Non ricorrere all’automedicazione

I farmaci topici applicati sulla pelle vengono sempre assorbiti e possono modificare l’aspetto iniziale della macchia. Inoltre, spalmare ripetutamente pomate e creme a caso sulla pelle lesa può favorire la comparsa di dermatiti irritative da contatto o allergiche, complicando ulteriormente il quadro clinico, oltre a modificarlo.

Non usare il rimedio della nonna

Chi non ha mai ricevuto un consiglio, un rimedio casalingo per risolvere subito quello che sembra una semplice macchia della pelle? I rimedi della nonna rischiano di ritardare la diagnosi e il trattamento di una macchia che può peggiorare e complicarsi ulteriormente.

Non sottovalutare

A volte si pensa che se la macchia è asintomatica non è preoccupante ma non sempre è vero. Un melanoma in fase iniziale è sordo e muto! Eppure gioca allo scoperto sulla nostra pelle. Impariamo ad osservare la nostra pelle e soprattutto se uno dei nostri nevi aumenta di dimensioni e cambia aspetto. I nevi non sono dei tatuaggi, nascono, crescono e si modificano.

Non domandare su internet nei social network

Rappresentano un fondamentale e importantissimo mezzo di comunicazione di massa per lo scambio delle informazioni. Però la descrizione anche particolareggiata di una manifestazione cutanea per chiedere un parere agli utenti del web non è sufficiente a fornire a chi legge tutte quelle informazioni che nascono dal «vedere» e «sentire» la macchia.

Credo che, allo stato attuale dei mezzi e delle conoscenze, Internet può rappresentare un mezzo decisivo per monitorare il decorso oppure chiedere ad altri la loro esperienza sull’evoluzione della stessa malattia, ma insufficiente per formulare una diagnosi.

Consultare il medico

Decisivo. Potrà sembrare scontato ma solo la visita dal proprio medico curante, e se necessario dal proprio dermatologo di fiducia, consente di formulare una diagnosi certa. Il prurito, le lesioni da grattamento, il rossore, le croste sono tutti elementi della scena di un crimine da cogliere, interpretare e giudicare ad occhio nudo o con gli esami strumentali per formulare la diagnosi.

La pelle è l’unico organo che possiamo individualmente osservare ogni giorno. Indicare una strada di comportamento è il compito del professionista per sensibilizzare l’importanza della prevenzione.

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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Ciao, trovi le informazioni sulla mia attività di Dermatologo qui. Sono l'ideatore, fondatore e responsabile di Myskin, la piattaforma che stai consultando e autore di oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. Attualmente sono il Presidente dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). e il Direttore Responsabile della Rivista DA 2.0Sono anche Co-editors della Rivista Scientifica JPD.

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