Perché invecchia la nostra pelle? Quanti tipi di invecchiamento esistono? E soprattutto è possibile intervenire per contrastare i segni del tempo?
L’invecchiamento cutaneo è un processo fisiologico involutivo, influenzato sia dai fattori genetici individuali sia da quelli ambientali nonché dallo stile di vita personale.
Il patrimonio genetico, insieme ai fattori endocrini, controlla e regola l’invecchiamento cutaneo intrinseco, conosciuto anche con il nome di chrono-invecchiamento. I fattori ambientali invece, quali la scorretta esposizione al sole, l’inquinamento, uno scorretto stile di vita (eccessivo consumo di alcol e una dieta squilibrata) e il fumo, causando un’aumentata produzione di radicali liberi e l’attivazione di metallo protesi, sono responsabili delle alterazioni morfologico-strutturali dell’invecchiamento cutaneo estrinseco o photo-aging.
Pertanto, esistono due tipi d’invecchiamento: quello intrinseco e quello estrinseco, entrambi responsabili dei segni cutanei dovuti al trascorrere del tempo.
A livello del derma si assiste ad una diminuzione progressiva del pro-collagene I e III, del collagene VII, ad un’alterazione della matrice del derma e più superficialmente di quella della giunzione dermo-epidermica, ovvero del profilo di confine tra l’epidermide e il derma. Clinicamente, il cedimento strutturale del derma è responsabile di chiare e molteplici manifestazioni cutanee superficiali e profonde.
Segni cutanei dovuti all’invecchiamento
- comparsa di lentigo solari: macchie brunastre di forma tondeggiante, localizzate nelle aree fotoesposte come il viso, il dorso delle mani e il dorso.
- secchezza – xerosi
- assottigliamento della pelle
- perdita di elasticità
- comparsa ed accentuazione delle rughe d’espressione
- rossori localizzati alle guance e/o ai lati del collo – poikilodermia di Civatte
La classificazione di Glogau definisce il grado d’invecchiamento in base alla presenza e all’entità dei segni elencati. Pertanto, il termine invecchiamento cutaneo si riferisce a molteplici manifestazioni cliniche che lo specialista dell’estetica deve inquadrare correttamente per definire la gravità del processo involutivo e decidere l’approccio migliore per un risultato apprezzabile.
La luce pulsata
La luce pulsata è una tecnologia innovativa, che rappresenta un valido compromesso per contrastare simultaneamente tutti i segni dell’invecchiamento cutaneo.
L’interazione tra l’impulso policromatico emesso e le strutture cellulari determina una biostimolazione fisica priva di dolore, efficace e confortevole. Fin dai primi trattamenti è possibile apprezzare il miglioramento clinico dei segni dell’invecchiamento cutaneo.
La pelle si presenta maggiormente levigata e luminosa, si riducono progressivamente le dimensioni dei pori cutanei, si attenuano i rossori localizzati e le rughe d’espressione, il derma diviene più tonico e «compatto» perché si riduce la lassità.
Studi clinici hanno dimostrato che la biostimolazione fisica è in grado di aumentare la sintesi di nuovo collagene nel derma da parte dei fibroblasti opportunamente stimolati.
Un trattamento completo di foto-ringiovanimento dura circa 30-40 minuti. Generalmente, si esegue un primo ciclo di trattamento con una o due sedute a settimana per 3-5 settimane. Successivamente, si passa alla fase di mantenimento con una seduta ogni 20-30 giorni.
La professionalità, la formazione e l’esperienza dell’operatore dell’estetica sono elementi fondamentali per un corretto inquadramento del grado d’invecchiamento cutaneo del cliente e per il corretto utilizzo della metodica, selezionando opportunamente filtri e parametri di utilizzo per un risultato estetico ottimale.