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Punture pericolose: l’antizanzare ideale

Quali le caratteristiche ideali di un repellente per insetti o di un antizanzare? Possono essere usati anche dai bambini e dalle donne in gravidanza? L’impiego di repellenti chimici è dannoso per la salute umana? Esistono dei metodi naturali per contrastare la diffusione della temuta zanzara tigre?

Il termine «insetto», assolutamente generico, identifica un insieme di organismi – comprendente le zanzare, le pulci ecc. – che possono pungere l’uomo e potenzialmente, oltre al fastidioso prurito e gonfiore cutaneo, possono veicolare malattie: la Chikungunya, la Dengue, la Malaria, la Borreliosi e la febbre West Nile.

Teoricamente l’uso dei repellenti per insetti può prevenire le punture e di conseguenza il rischio d’infezione; ma quali sono i migliori prodotti da impiegare?

Attualmente, esistono in commercio diverse formulazioni – aerosol, spray, lozioni, creme, stick – che possono contenere sostanze chimiche di sintesi oppure di origine naturale.

Il repellente ideale – o l’antizanzare – dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

  • efficacia nei confronti di una larga varietà di insetti
  • tollerabilità cutanea: non creare irritazioni dopo la sua applicazione sulla pelle
  • profumazione gradevole oppure assenza di sgradevoli odori
  • resistenza al sudore e all’acqua
  • inerzia rispetto alle materie plastiche
  • delicatezza sui tessuti: non deve lasciare aloni e non deve macchiare
  • stabilità chimica per preservare l’efficacia d’azione
  • basso costo
  • elevata durata d’azione
  • sicurezza per la salute dell’uomo

Storicamente uno dei primi repellenti è stato l’olio di citronella, scoperto nel 1901 e usato ancora oggi in tutto il mondo – presenta tuttavia un’efficacia limitata nel tempo, è attivo infatti solo per 20-30 minuti.

Nel 1946 il Dipartimento Americano dell’Agricoltura sviluppò un nuovo principio, inizialmente utilizzato solo dalle proprie forze armate: il DEET (N,N-diethyl-3-mathylbenzamide) – attualmente usato da circa il 30% degli americani – che garantisce una durata d’azione maggiore e può essere applicato direttamente sia sulla pelle sia sui vestiti.

Il DEET, che nella maggior parte dei prodotti presenti in commercio è presente con una concentrazione media del 40%, sembra efficace nei confronti delle zanzare e degli acari.

Il suo meccanismo d’azione non è chiaramente noto ma sembra che, spruzzato sulla pelle, sia in grado di creare una barriera di vapore che ostacola le punture degli insetti.

Applicato sui tessuti sintetici o su oggetti di plastica oppure in vinile li può rovinare: è possibile che un composto così aggressivo per alcuni materiali inerti sia innocuo per la salute dell’uomo?

Numerosi gli effetti collaterali registrati nel corso degli ultimi 50 anni dovuti all’impiego cronico e indiscriminato del DEET: alterazioni cardio-vascolari – caratterizzate da rallentamento del battito cardiaco e abbassamento dei valori di pressione arteriosa – alterazioni del sistema nervoso centrale, letargia, confusione, psicosi, cefalea, atassia, disorientamento e, infine, possibile comparsa di reazioni allergiche cutanee. Eppure, nonostante queste segnalazioni, è un repellente ancora impiegato…

Nel 1973 fu introdotta sul mercato la permetrina, un piretroide sintetico che uccide gli insetti paralizzandoli, provocando un’eccitazione spasmodica del loro sistema nervoso centrale.

Anche l’uso della permetrina può favorire l’insorgenza di effetti indesiderati nell’uomo, dovuti essenzialmente ad un’azione tossica: tremori, iperattività, rialzo della temperatura corporea, irritazione oculare e cutanea e, nei casi gravi, può indurre alterazioni genetiche, vere e proprie mutazioni che possono indurre l’insorgenza di tumori.

Recentemente, a partire dal 1998, è stato introdotto una nuova sostanza chimica: la picaridina(KBR 3023), efficace verso le zanzare, le mosche e le zecche. Il suo meccanismo d’azione non è noto e sembra presentare alcune delle caratteristiche del repellente ideale compresa la mancanza di effetti collaterali per la salute dell’uomo.

Estratti e rimedi naturali

Una soluzione sicura sia per l’uomo sia per l’ambiente potrebbero essere i diversi estratti naturali con azione repellente: tipo la Zanthoxylum limonella, il Citrus aurantifolia, il benzene e il mentolo dell’Artemisia vulgaris, i fiori della Lantana camara o del Vitex negundo.

Antizanzare e repellente ideale

A tutt’oggi non esiste il repellente ideale e pertanto è doveroso leggere attentamente le etichette dei prodotti presenti in commercio per conoscere in dettaglio le indicazioni e le controindicazioni d’uso e gli effetti collaterali, se vogliamo salvaguardare la nostra salute.

Inoltre, l’uso del solo repellente potrebbe non rappresentare un’efficace misura di prevenzione se contestualmente non si adottano stili di vita individuali e della comunità per contrastare la proliferazione e la diffusione di determinati insetti.

Questa soluzione è l’unica difesa possibile per i bambini di età inferiore ai due anni e per le donne in gravidanza, ovvero per i soggetti che non possono avvalersi dei benefici di diversi repellenti, in quanto controindicati.

Attenzione anche alle irrorazioni di insetticidi che alcune amministrazioni comunali adottano durante il periodo estivo per la disinfestazione, soprattutto contro le zanzare: vengono impiegati composti chimici pericolosi per la salute, che determinerebbero inoltre un aumento del numero degli insetti perché uccidono i loro predatori.

Tutti gli insetti e le zanzare sono protagonisti della catena alimentare e forse sarebbe auspicabile un ripensamento generale per contrastare la loro diffusione, riconsiderando l’importanza dei loro predatori: pipistrelli, uccelli insettivori, libellule, anfibi, lucertole e ragni nei nostri comuni e nelle nostre campagne.

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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Ciao, trovi le informazioni sulla mia attività di Dermatologo qui. Sono l'ideatore, fondatore e responsabile di Myskin, la piattaforma che stai consultando e autore di oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. Attualmente sono il Presidente dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). e il Direttore Responsabile della Rivista DA 2.0Sono anche Co-editors della Rivista Scientifica JPD.

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