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Nuove cure per la dermatite da contatto

Supervisione scientifica a cura del DOTT. A. MARTELLA

La ricerca condotta da Nicolas Bazan, MD, PhD, Boyd Professor e direttore del Neuroscience Center of Excellence della LSU Health New Orleans School of Medicine, ha individuato un nuovo trattamento per la dermatite allergica da contatto che offre un’alternativa ai corticosteroidi e ai loro possibili effetti collaterali. La ricerca è stata pubblicata lo scorso 8 marzo 2018.

Lavorando su un modello sperimentale di dermatite allergica da contatto, il team di ricerca ha sviluppato una miscela di antiossidanti e idratanti, combinata con potenti raccoglitori e inibitori dei radicali liberi, che hanno soppresso una risposta infiammatoria all’irritante. La crema allevia il prurito, riduce il gonfiore e protegge i nervi periferici nella zona interessata.

La dermatite allergica da contatto (ACD) è causata dall’esposizione ad un allergene in persone sensibili. Gli allergeni sensibilizzanti includono nichel e oro, profumi, saponi o composti organici. Sebbene la rimozione dell’allergene riduca i sintomi, il recupero può richiedere settimane.

Uno degli attuali trattamenti per la dermatite allergica grave da contatto è l’uso di corticosteroidi. L’uso a lungo termine di corticosteroidi può causare atrofia della pelle, vene varicose, perdita di colore della pelle o acne corticosteroide. Tale terapia può distruggere la barriera cutanea della pelle, ipertensione, iperglicemia, insulino-resistenza e cataratta, e può aumentare il rischio di alcuni tumori.

La crema sperimentale, d’altra parte, ha trattato con successo dermatiti allergiche da contatto nei topi, senza gli effetti collaterali dei corticosteroidi. La nuova crema funziona in un modo diverso prevenendo o fermando il processo che avvia l’infiammazione.

Questo progetto fa parte di una lunga collaborazione che il dott. Bazan ha sviluppato con il dott. Ricardo Palacios-Pelaez, spagnolo, su infiammazioni, immunità e malattie neurodegenerative.

Nonostante i risultati del test siano molto promettenti, sono necessari ulteriori studi per determinare la durata ideale del trattamento e le concentrazioni più efficaci dei componenti attivi che meglio alleviano l’ACD.

La ricerca è stata sostenuta da una sovvenzione dell’Istituto Nazionale di Scienze Mediche Generali, così come dal Centro di Eccellenza delle Neuroscienze – LSU Health New Orleans.

Questo lavoro è parte della ricerca innovativa di Bazan di nuovi principi fondamentali di lesioni tissutali e/o organiche che coinvolgono infiammazione, immunologia, genetica ed epigenetica. La maggior parte dei loro sforzi sono focalizzati sulle risposte al danno al cervello e alla retina e comprendono il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, il dolore, la degenerazione maculare e la lesione traumatica del cervello, ma come dimostrano queste ricerche, le scoperte fondamentali hanno un’ampia applicazione.

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