Quante volte ci siamo chiesti ritrovandoci in Farmacia, in profumeria o al supermercato: quale crema idratante scegliere? quale shampoo sarà meno aggressivo? quel dentifricio è adatto alle mie esigenze? Se poi abbiamo qualche patologia cutanea, qualche allergia da contatto o semplicemente la cute sensibile, il mistero si infittisce! Da oggi iniziamo un cammino a suon di post, per imparare a leggere l’etichetta dei prodotti cosmetici.
In Europa è possibile fare una scelta consapevole dei propri prodotti cosmetici, grazie all’ etichettatura che è stata regolamentata dalla Comunità Europea con un Regolamento stilato a Bruxelles nel novembre 2009 e applicato dal 11 luglio 2013 anche in Italia.
Partiamo imparando un po’ di termini tecnici
prodotto cosmetico | qualsiasi sostanza destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (pelle, capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) o su denti e mucose orali allo scopo esclusivo o prevalente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei. |
conservanti | sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente ad inibire lo sviluppo di microorganismi nel prodotto cosmetico |
coloranti | sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a colorare il prodotto cosmetico, il corpo intero o talune sue parti, attraverso l’assorbimento o la riflessione della luce visibile; sono inoltre considerati coloranti i precursori dei coloranti di ossidazione per capelli |
filtri UV | sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a proteggere la pelle da determinate radiazioni UV attraverso l’assorbimento, la riflessione o la diffusione delle radiazioni UV |
ingrediente | una qualsiasi sostanza usata intenzionalmente nel prodotto cosmetico durante il procedimento di fabbricazione. Non sono considerate ingredienti: le impurezze contenute nelle materie prime utilizzate. |
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L’etichetta in fondo al tunnel
I prodotti cosmetici in commercio per essere sicuri devono riportare sull’imballaggio delle precise indicazioni, in caratteri indelebili, facilmente leggibili e visibili, ecco un esempio:
Gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di peso, il primo è quindi quello maggiormente presente, mentre quelli inferiori all’1% possono essere elencati in ordine sparso.
Gli ingredienti sono scritti in latino o con il nome botanico in caso si tratti di derivati vegetali, secondo una convenzione internazionale chiamata International Nomenclature Cosmetic Ingredients (INCI) ed è possibile consultare online una sorta di dizionario INCI inserendo il nome dell’ingrediente di cui vogliamo avere maggiori informazioni.
Il profumo
I composti odoranti e aromatizzanti sono indicati con il termine vago di «parfum» o «aroma», ma la legge prevede che, se all’interno delle miscela di profumi utilizzata sono presenti «allergeni», questi vanno dichiarati. Gli «allergeni», sono sostanze che hanno dimostrato di poter indurre facilmente delle allergie cutanee e la legge ne identifica ben 26! Eccoli:
Amyl cinnamal | Isoeugenol | Coumarin | Anise alcohol |
Benzyl Alchol | Amylcinnamyl alcohol | Geraniol | Benzyl cinnamate |
Citral | Benzyl salicilate | Evernia prunastri/E. furfuracea | Butylphenylmethylpropional |
Eugenol | Cinnamal | Limonene | Cinnamyl alcohol |
Hydroxycitronellal | Benzyl benzoate | Methyl-2-octynoate | Isoeugenol |
Linalool | Citronellol | Alfa-isomethylionone | |
Farnesol | Hexyl cinnamal | Hydroxyisohexyl-3-cyclohexanecarboxaldehyde |
Sono termini piuttosto difficili da ricordare a memoria, ma sono di riscontro veramente frequente, soprattutto quelli in grassetto. Eccone alcuni, direttamente dalla zona detergenti “delicati” del supermercato.
I metalli
E’ sempre più frequente l’allergia cutanea ai metalli, e in particolare al nichel solfato. La legge non prevede che tali sostanze vengano indicate tra gli ingredienti ma che tutti i cosmetici prodotti in Europa presentino livelli di metalli inferiori a 0.1 ppm, in quanto tale livello è considerato «trascurabile ai fini del rischio di sensibilizzazione della popolazione». Ciò significa che, non essendo possibile escludere al 100% la presenza di nichel e di metalli pesanti nella produzione dei cosmetici, se ne può tollerare la presenza di livelli bassissimi, anche se allergici.
A tal proposito quindi sono corrette le diciture «Nickel tested» (testato per il Nickel) ma non quelle «Nickel free» (Senza Nickel). E’ altrettanto corretto non scrivere nulla, in quanto implicito.
I conservanti o preservanti
Esistono diversi tipi di conservanti che vanno obbligatoriamente indicati in etichetta secondo l’allegato V della legge di cui sopra
Methyl isothiazolinone e Methyl Chloro Isothiazolinone | si sono dimostrati altamente allergizzanti, soprattutto il methylisothiazolinone |
Imidazolidinyl Urea, Diazolodinyl Urea, DMDM Hydantoin 2-bromo 2 nitro 1,3-propanediol | Sono cessori di Formaldeide, quindi non vanno usati in caso di allergia da contatto alla formaldeide |
Methylparaben, Ethyl paraben, Propylparaben, Butylparaben | Seppure spesso demonizzati, attualmente i parabeni non hanno dimostrato pericolosita’ su larga scala. |
Potassium sorbate, Sodium Benzoate, Dehydroacetic acid | Usati anche nell’industria alimentare, quindi ingeribili. |
Phenoxyethanol, Benzyl alcohol | Usati spesso in associazione ai parabeni. In quantità < 1% sono considerati innoqui. |
E ora provate a fare un controllo sulle etichette dei vostri prodotti cosmetici!
Nel prossimo post parleremo più specificatamente dei detergenti.
Stay tuned!