La dermatite alle mani è un problema molto comune che si accompagna sempre a prurito oppure bruciore, pizzicore. Quest’ultimi si manifestano soprattutto quando si viene a contatto con alcuni alimenti quali ad esempio il succo del limone, l’aglio, il pomodoro o semplicemente il sale. La pelle si presenta screpolata, arrossata sia al dorso sia al palmo. Inoltre in corrispondenza delle pieghe delle articolazioni interfalangee, sono presenti ragadi lineari, molto dolorose, disposte longitudinalmente oppure parallelamente alle pieghe stesse e che non tendono alla guarigione spontanea.
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La causa della dermatite delle mani
La causa di tali dermatiti può essere allergica oppure irritativa. In entrambi i casi il problema si manifesta in seguito al contatto con una sostanza o con un qualcosa eppure la differenza tra la forma allergica e quella irritativa è notevole. La dermatite allergica delle mani si manifesta, come suggerisce il nome stesso solo in caso di allergia. Nel caso della dermatite allergica delle mani, didatticamente dapprima è necessario un primo contatto con la sostanza e la pelle. Durante questo iniziale contatto, che temporalmente coincide esattamente con la prima volta che si verifica, il sistema immunitario della persona “impara” a conoscere (fase di sensibilizzazione) la sostanza. Durante questa fase non si manifesta e non può mai manifestarsi una dermatite allergica la quale, invece si può manifestare solo la seconda volta che la pelle viene a contato con quella determinata sostanza. Cronologicamente la seconda volta può essere veramente la volta successiva oppure quella dopo tante altre, anche dopo anni (fase di elicitazione). Al contrario, nella dermatite irritativa non è presente nessuna allergia e solo il contatto ripetuto nel tempo, spesso metodicamente anche tutti i giorni, causa la dermatite.
Dermatite alle mani: come si manifesta
Quando la dermatite allergica compare per la prima volta si manifesta con la comparsa di bollicine sulle mani, tante e piccole localizzate al dorso delle mani oppure lateralmente alle dita e quando particolarmente importante anche con bolle al palmo. In questi casi è facile sospettare la forma allergica la cui diagnosi deve essere confermata come vedremo tra poco. Spesso però capita di trovarsi di fronte a pazienti che ormai soffrono del medesimo problema da anni, che hanno sperimentato molteplici rimedi e si presentano in studio con le mani screpolate, disidratate, secche e con ragadi. In questi casi il quadro clinico è simile sia per la forma allergica sia per quella irritativa e se l’anamnesi (il racconto del paziente) non aiuta ad orientare verso una o l’altra forma sono necessarie delle indagini per confermare una rispetto all’altra: i Patch test
I Patch test: cosa sono
I Patch test consistono nell’applicazione di una serie di cerottini adesivi, ognuno contenenti ognuno una sostanza da testare, che vengono applicati al dorso e rimossi dopo 72 ore. Una volta rimossi, lo specialista controlla se in corrispondenza di uno o più dei cerottini applicati si è manifestata una dermatite. Si tratta in sostanza di una reazione di scatenamento per indurre nel soggetto allergico la dermatite in corrispondenza di un cerottino in modo tale che conosciuta la sostanza applicata, ad esempio il nichel, si possa dedurre la causa dell’allergia, il nichel appunto.
A questo punto scoperta la sostanza allergizzante lo specialista indica tutto ciò che la contiene e insieme al paziente risalire anche alle cause specifiche che hanno causato il problema. Se, invece i Patch test risultano negativi si tratta di una dermatite irritativa da contatto. Le sostanze che più spesso possono causare un’irritazione sono i detergenti, i detersivi ma anche l’acqua utilizzata per lavarsi più volte al giorno le mani che riduce progressivamente i fattori lipidici protettivi dello strato più esterno della nostra cute e che ci difendono dall’ambiente. Quando un soggetto si lava in continuazione le mani la dermatite si manifesta soprattutto al dorso e in particolare al dorso delle dita e in corrispondenza delle nocche. Osservando con attenzione la pelle screpolata e arrossata si può notare una demarcazione netta tra la zona interessata dalla dermatite e la pelle sana che, immaginando il gesto del lavarsi le mani, corrisponde proprio alla zona che sistematicamente viene a contatto con l’acqua.
Come curare la dermatite alle mani
In generale, un soggetto con dermatite alle mani dovrebbe assumere un antistaminico per contrastare il prurito in modo tale da evitare grattandosi di complicare il quadro clinico sovrainfettandolo ma anche e soprattutto per dare tempo e modo alla pelle di guarire con le indicazioni del dermatologo. Se la causa è di natura allergica deve essere evitato il contatto con la sostanza allergizzante e lo stesso deve essere fatto se, invece, la causa è irritativa riducendo ad esempio drasticamente il numero di volte che ci si lava le mani e usando dei guanti per lavare i piatti, ecc… Poi, se la pelle si presenta particolarmente arrossata è necessario nell’immediato applicare per alcuni giorni un cortisonico per ridurre ed eliminare l’infiammazione mentre sulle ragadi è sufficiente un cicatrizzante evitando di aprire e chiudere le dita per favorirne la guarigione. Infine, risolta la fase acuta della dermatite delle mani è necessario passare alla fase di mantenimento fondamentale per ridurre e contrastare le ricadute. Ricordo infatti che la pelle di questo soggetti, sia a causa dell’allergia sia per lo stile di vita individuale o professionale, è maggiormente suscettibile di andare incontro a delle ricadute e per evitarle è necessario investire in detergenti non aggressivi ma anche in creme idratanti o più esattamente ristrutturanti che aiutano la pelle stessa delle mani a ripristinare il fisiologico film idro-lipidico protettivo.