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La psoriasi nei bambini: diagnosi e terapia

La psoriasi è una patologia prevalentemente cutanea che coinvolge circa il 3% della popolazione generale. Sebbene interessi soprattutto adulti tra i 20 e i 35 anni, nel 15% dei casi si manifesta nei bambini tra i 5 e i 12 anni, ed ha un decorso clinico più severo. Spesso ci sono altri casi nella stessa famiglia.

Clinicamente si può manifestare con le classiche placche localizzate a gomiti, ginocchia e regione lombare ma, tipica nel bambino è la varietà «eruttiva». Quest’ultima insorge in genere 2 o 3 settimane dopo un episodio infettivo che coinvolge le alte vie aeree (per esempio dopo una banale faringotonsillite), episodio che il bambino può anche non ricordare, o a volte, dopo una vaccinazione. I batteri maggiormente coinvolti sono gli streptococchi, in grado di stimolare una risposta immunitaria alterata.

Le cause scatenanti

Oltre a quelle descritte altre cause possono essere coinvolte nello scatenamento della psoriasi infantile:

  • traumi;
  • fattori ormonali (la pubertà);
  • farmaci (beta-bloccanti, sali di litio, antimalarici e meno frequentemente: fenilbutazone, indometacina, salicilati, ioduro di potassio, sulfonamide);
  • fattori ambientali (il freddo induce un peggioramento, mentre il sole e il clima caldo migliorano la malattia);
  • stress emotivo.

Questi fattori scatenanti agiscono in concomitanza ad una predisposizione genetica già presente nell’individuo.

Varianti cliniche

  • La psoriasi volgare si presenta con placche di forma tondeggiante o ovalare, a bordi netti, infiltrate, spesso simmetriche. Tipicamente la lesione è ricoperta da squame biancastre facilmente staccabili ed è presente un bordo rossastro. Può coinvolgere il cuoio capelluto con placche più o meno isolate e con una linea netta di demarcazione all’attaccatura dei capelli, il cui aspetto e la cui crescita non vengono compromessi. Sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi può assumere un aspetto più squamoso con polpastrelli secchi, ruvidi e spaccature cutanee molto dolorose che non tendono a chiudersi;
  • la psoriasi eruttiva si presenta con elementi di piccola taglia (1 cm), eritemato-desquamativi, localizzati soprattutto sul tronco e sugli arti, caratterizzati da un prurito modesto;
  • la psoriasi invertita interessa le grandi pieghe (ascellari, sottomammarie, addominali, inguinali, interglutea). In queste sedi le lesioni appaiono rosse, lucenti e prive di squame. La psoriasi dell’area del pannolino appartiene a questa variante: è un quadro tipico dei primi 2 anni di vita, soprattutto dei primi mesi; sarebbe scatenata probabilmente da una dermatite irritativa da pannolino, o per sovrainfezione da Candida. Clinicamente è caratterizzata da lesioni lucide e confluenti, ben delimitate e di colore rosso vivo, situate nell’area del pannolino; talvolta nelle pieghe cutanee si osserva un’essudazione più o meno marcata.

La diagnosi, semplice se in famiglia ci sono già altri casi di psoriasi, può invece essere confusa con altre patologie cutanee e quindi trattata in modo incongruo. Per questo è importante una visita specialistica dermatologica, onde evitare terapie inutili o addirittura dannose per il bambino.

Terapia

La psoriasi è una malattia cronica recidivante che può essere curata, ma mai guarita, anche se le lesioni cutanee trattate e risolte, possono anche non manifestarsi più per lunghi periodi o per sempre. Pertanto la terapia è volta ad un pesato bilanciamento di benefici-effetti collaterali dei vari farmaci, tenendo ben presente soprattutto per il bambino la lunga prospettiva di vita, e quindi il sommarsi degli effetti collaterali della terapia nel tempo.

Prevenzione

Alcuni semplici accorgimenti possono evitare o limitare la comparsa di nuove lesioni:

  • sicuramente bisogna proteggersi dai traumi accidentali, perché a volte la psoriasi tende a comparire proprio nelle zone dove si è presa una «botta». In questo senso, sono in fase di studio alcuni capi di abbigliamento costruiti con particolari tessuti, di cui si sta cercando di dimostrare la capacità nel prevenire le ricadute della malattia e nel ridurne la sintomatologia;
  • infine sembrerebbe che una dieta più ricca di pesce e povera di carne rossa sia in grado di migliorare le lesioni cutanee.

Terapia locale

  • Emollienti: insieme ai cheratolitici favoriscono l’allontanamento delle squame, l’idratazione cutanea e la preservazione della barriera cutanea, impedendo le sovrainfezioni. Sono anche un importante supporto per tollerare meglio le altre terapie, che spesso possono causare pella secca e irritazione cutanea;
  • cheratolitici: consentono il distacco delle squame, favorendo la penetrazione nella cute di altri farmaci. L’acido salicilico (a varie concentrazioni) è il più usato, anche se le applicazioni devono essere effettuate su aree limitate dato il maggior rischio di intossicazione salicilica nel bambino (acidosi metabolica);
  • cortisonici: vengono usati in forma di crema, unguento o lozione, da soli o in associazione con cheratolitici. Sebbene i cortisonici potenti (fluorurati) siano più efficaci, i rischi legati al loro uso nel bambino sono da ben valutare se usati cronicamente. I cortisonici topici non fluorurati di media-debole potenza sono quindi il trattamento di scelta. Sempre sconsigliabile, non solo nei bambini, è la terapia sistemica della psoriasi con cortisonici, per il rischio di recidive più gravi alla sospensione del farmaco;
  • derivati della vitamina D: l’uso della vitamina D nella psoriasi è motivato dalla sua capacità di ridurre la moltiplicazione e di indurre la differenziazione cellulare. Alcuni suoi derivati (Calcipotriolo, Calcitriolo, Tacalcitiolo), in commercio sotto forma di crema, unguento e lozione, possiedono la stessa attività, ma con conseguenze limitate sul metabolismo del calcio. Ne viene però sconsigliata l’applicazione al volto e alle pieghe.

Terapia sistemica

In caso di psoriasi eruttiva è consigliabile una terapia antibiotica dato l’insorgenza dopo episodi infettivi. L’eritromicina è tra i più usati, per la sua efficacia e tollerabilità.

La Fototerapia (lampade solari) è un’altra possibilità: i raggi UVB (meglio quelli a banda stretta) sono un trattamento efficace per le forme più estese e per la psoriasi eruttiva. Anche l’esposizione solare porta ad efficaci miglioramenti. Nel bambino questi trattamenti devono però essere bene valutati, per evitare i rischi di danni cumulati e non, dati dall’esposizione ai raggi ultravioletti.

Infine, da riservare a casi gravi, diffusi e non responsivi alla terapia, sono le terapie sistemiche con Ciclosporina A, retinoidi, PUVA terapia e farmaci biologici, in quanto gravate da importanti effetti collaterali.

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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Ciao, trovi le informazioni sulla mia attività di Dermatologo qui. Sono l'ideatore, fondatore e responsabile di Myskin, la piattaforma che stai consultando e autore di oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. Attualmente sono il Presidente dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). e il Direttore Responsabile della Rivista DA 2.0Sono anche Co-editors della Rivista Scientifica JPD.

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