La salute della pelle a cura di
Dermatologia Myskin

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Cura dell’acne, cicatrici, alimentazione: dieci punti per guardare in faccia l’acne

L’acne è determinata dalla scarsa igiene del viso? Quali i cosmetici maggiormente indicati in un soggetto acneico? Come eliminare le cicatrici? Il dentifricio funziona veramente? E’ tutta colpa dello stress? Se mangio la Nutella mi viene l’acne? Facile la diagnosi della malattia ma molti dubbi possono sorgere sulla sua gestione. Di seguito dieci punti per guardare in faccia l’acne.

1. Sede

Le aree del corpo elettivamente interessate dall’acne sono: volto (99%), dorso (60%), tronco (15%). A volte si localizzano anche all’interno del padiglione auricolare e sul collo (Clin Endocrinol Metab 1994;8:405-31).

In tutte le aree citate sono presenti le ghiandole sebacee, sede della malattia e deputate alla produzione del sebo, una miscela di trigliceridi (55-57%), esteri cerosi (20-25%), squalene (12-15%), acidi grassi liberi (10%), steroli liberi ed esterificati (1-2%), drenato sulla superficie cutanea, attraverso il dotto escretore ghiandolare, dove fisiologicamente è presente in concentrazione pari a circa 100-500 picogrammi/cm2.

L’acne è sempre associata ad una iperseborrea (aumento della produzione di sebo) ma non è altrettanto vero il contrario, ovvero un soggetto che produce molto sebo non necessariamente presenta lesioni acneiche.

2. Ereditarietà

L’acne grave, caratterizzata dalla presenza di noduli e cisti, rappresenta circa il 3% delle forme acneiche e generalmente si tratta di soggetti che hanno familiarità positiva per la malattia, dove i genitori e/o i fratelli hanno sofferto della stessa condizione. Evidenze sull’importanza della predisposizione genetica sono ulteriormente documentate con il riscontro dell’acne nei gemelli omozigoti. Determinati geni sarebbero solo la condizione necessaria ma non sufficiente a determinare la malattia.

3. Alimentazione

Cioccolata, fritti, salame… accusati di reato di acne sono sempre rinviati a giudizio per mancanza di prove certe. Alcune popolazioni delle civiltà rurali dell’Africa ignorano l’esistenza dell’acne e hanno il piacere di conoscerla solo se cambiano definitivamente stile di vita e alimentare, spostando la loro esistenza nei Paesi occidentali e industrializzati.

A tutt’oggi non è possibile puntare l’indice contro un determinato alimento rispetto ad un altro, sembra quasi la scena del delitto perfetto: un reato e nessun colpevole ma tanti indagati. In realtà, sembrerebbe rilevante il regime alimentare di un soggetto, ovvero una dieta che tende a favorire l’aumento costante dell’insulina nel sangue sarebbe complice di un’aumentata sintesi di ormoni androgeni, alcuni dei colpevoli finali del delitto.


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4. Stress

Matthieu Ricard, un monaco tibetano, è considerato l’uomo più felice al mondo e la sua pelle non presenta i segni di un’acne giovanile e non so per certo se l’abbia avuta da adolescente. Ad ogni modo la sua pelle comunica un senso di serenità e di pace, perché non è un rivestimento inerte del nostro corpo ma un organo relazionale, intrecciato con il sistema neuro-immuno-endocrinologico.

Lo stress, denominatore comune della nostra vita quotidiana, non è la causa delle malattie ma può concorrere a favorirne l’insorgenza o il peggioramento clinico. E’ ipotizzabile che se si conducesse una sperimentazione su un gruppo di persone, scelte a caso, per sottoporle allo stesso tipo di stress quantitativo e qualitativo, non tutte svilupperebbero la stessa malattia – in questo caso l’acne – ma piuttosto la condizione patologica verso la quale un individuo è maggiormente predisposto per motivi genetici, stile di vita, presenza di altre malattie…

5. Sole

«Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare» è la ricetta estiva di molti adolescenti che hanno sperimentato i benefici curativi del sole sulla propria pelle tempestata di brufoli.

Un miglioramento clinico decisivo, dovuta alla nota azione anti-infiammatoria della luce solare su diverse patologie dermatologiche, acne compresa.

Il beneficio è e rimane solo transitorio perché l’acne si ripresenta immancabilmente in autunno, sembra quasi che sia rimasta ad aspettare l’adolescente sul banco di scuola, lo stesso dove pochi mesi prima ha salutato i compagni prima delle vacanze estive.

Se da un lato l’esposizione al sole attenua e migliora la clinica del soggetto acneico, dall’altra parte favorisce l’ipercheratosi, l’ispessimento cutaneo, che può favorire la recidiva della malattia perché “ostruisce” i pori della pelle, interferendo con il drenaggio del sebo, prodotto dalle ghiandole sebacee.

6. Ciclo mestruale

Le manifestazioni dell’acne classicamente peggiorano prima dell’inizio del mestruo e il riscontro di un ovaio policistico, sia nell’adolescente sia nella donna adulta, induce la comparsa di lesioni acneiche, generalmente infiammate ed essenzialmente di tipo papuloso.

Terminata la fase adolescenziale, se persiste un problema di acne, una storia di irregolarità mestruale o la presenza di segni clinici, quali ad esempio un aumento della peluria la volto, di diradamento dei capelli, di sensazione «untuosa» del cuoio capelluto ritengo sia indicato eseguire accertamenti bioumorali (esame del sangue) per valutare il dosaggio e l’asseto ormonale e richiedere il consulto del collega ginecologo per il corretto inquadramento diagnostico della disfunzione ormonale.

7. Cosmetici e trucco

L’aspetto cosmetologico in un soggetto acneico è importante per nascondere le lesioni ma anche per ridurre la comparsa di fenomeni irritativi della cute, spesso resa sensibile e disidratata dai trattamenti topici e/o sistemici.

Il trucco non è controindicato ma attenzione a scegliere i cosmetici attenendosi ad alcune regole:

  • prodotti in polvere – da prediligere perché non contengono sostanze come gli oli che favoriscono la formazione di comedoni.
  • creme a base acquosa o con dicitura sulla confezione oil free oppure non comedogenico e quindi non peggiorativi della malattia
  • l’acquisto del cosmetico deve essere mirato e non influenzato dall’emozione delle parole che lo reclamizza. Nel 2002 l’Autorità garante per la concorrenza ha sanzionato la pubblicità di Normaderm Vichy perché diceva di «agire al cuore del problema», quando in realtà nessun cosmetico può vantare un’efficacia terapeutica.
  • non applicare i trucchi sulle lesioni acneiche escoriate per evitare sovra-infezioni batteriche

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8. Automedicazione e Igiene della pelle

Lo zaino Invicta e il dentifricio hanno accompagnato l’adolescenza di molti, che hanno riposto nel primo le cose più care per portale sempre con sé e nel secondo la speranza di seccare i brufoli del volto.

Rimedio casalingo, facile da reperire, semplice da usare, profumato alla menta, alla propoli, applicato sulla pelle con la speranza di cancellare entro sera, prima della festa dei diciotto anni della compagna più bella della classe, la presenza dei brufoli.

Il mito del dentifricio va sfatato perché non ci sono evidenze di efficacia, anzi sono segnalati casi di comparsa di manifestazioni acneiche dopo applicazione cutanea di dentifricio al fluoro (Arch Dermatol 1976 Jul;112(2):1033-4).

Per l’igiene del viso è utile usare detergenti delicati e non aggressivi per evitare fenomeni irritativi della pelle del viso. E’ sconsigliato schiacciare le papule e le pustole perché favoriscono la formazione di lesioni escoriate che possono infettarsi o dare origine a cicatrici.

9. Cura

Evitare il fai da te e chiedere il consulto dello specialista. Attualmente la cura dell’acne ha come obiettivo uno o più dei suoi meccanismi patogenetici: iperseborrea, colonizzazione batterica da Propionibacterium Acnes, l’infiammazione, la stimolazione ormonale. In base alla gravità della malattia può essere indicata una terapia topica, sistemica oppure combinata. Diversi i principi attivi efficaci per il controllo della malattia.

I trattamenti di «pulizia del viso» eseguito dall’estetista possono essere un rimedio ma solo nei casi di acne lieve e di tipo comedonico e/o in associazione ai trattamenti dermatologici, necessari per tutte le altre forme della malattia (acne moderata e grave).

Tutte le terapie dell’acne sia topiche sia sistemiche prevedono un periodo di trattamento di alcune settimane, anche dodici. E’ compito dello specialista illustrare le indicazioni e le controindicazioni della terapia per monitorare il decorso della malattia.

Sistemi laser e luce pulsata rappresentano una novità per il trattamento di alcune forme di acne e per alcuni soggetti. Di solito sono terapie di seconda scelta, indicate nei casi in cui un soggetto non tollera le terapie tradizionali, oppure ha avuto effetti collaterali, oppure presenta un acne resistente ai farmaci convenzionali.

10. Cicatrici

Esiti permanenti, generalmente si presentano depresse di dimensioni variabili o puntiformi, sono la conseguenza di un trattamento non idoneo e/o non adeguato per la forma clinica dell’acne oppure perché la terapia è stata iniziata tardivamente.

Il loro aspetto può essere migliorato sensibilmente con trattamenti medici mirati che prevedono l’utilizzo di peeling o sistemi laser specifici o luce pulsata. A volte i vari sistemi possono essere combinati per sfruttare meglio la sinergia d’azione delle differenti metodiche.

Cosa fare e non fare in caso di acne?

La semplice e possibile autodiagnosi di acne non giustifica l’improvvisazione ad usare trattamenti o rimedi che potrebbero inevitabilmente complicare il decorso della malattia o favorire la formazione di cicatrici.

Le manifestazioni dell’acne non devono essere sottovalutate e interpretate come uno sfogo adolescenziale che sicuramente si risolverà da solo.

L’acne richiede un consulto specialistico dermatologico che ritengo possa essere rilevante per diversi motivi:

  • Spiegare al soggetto quale cambiamento e il perché si sta presentando sulla sua pelle e nel caso degli adulti identificare gli elementi responsabili e scatenanti il problema per evitare inutili trattamenti sintomatici non risolutivi.
  • Far presente che il problema è di natura cronica e potrà recidivare durante tutto il periodo adolescenziale.
  • La terapia topica o sistemica durante i primi 15-20 giorni di trattamento può determinare un flare-up, ovvero un peggioramento della malattia, che non deve essere interpretato come fallimento terapeutico. I risultati clinici è possibile osservarli solo dopo 20-30 giorni di trattamento.
  • Stabilire insieme al paziente un programma di controlli periodici per monitorare il decorso dell’acne e gli eventuali effetti collaterali dovuti al trattamento.
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Dott. Alessandro Martella
Dott. Alessandro Martella
Il Dott. Alessandro Martella è un dermatologo e Direttore Sanitario della Clinica Dermatologica Dermatologia Myskin. È fondatore e responsabile della piattaforma Myskin, dedicata alla dermatologia. Ha pubblicato oltre 50 lavori scientifici in Dermatologia. , ed è membro del consiglio direttivo dell' Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). Inoltre, è co-editor della rivista scientifica Journal of Plastic Dermatology (JPD).

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