Lichen planus è un’eruzione cutanea innescata dal sistema immunitario. Non è noto il motivo per cui si verifica la risposta immunitaria. Ci possono essere diversi fattori che contribuiscono anche se ogni caso è diverso. Le cause potenziali includono:
infezione virale
allergeni
stress
genetica
A volte il lichen planus si presenta insieme a disordini autoimmuni. Nonostante possa essere fastidioso, nella maggior parte dei casi il lichen planus non è una malattia grave e non è contagioso.
Il lichen planus si sviluppa quando il sistema immunitario attacca la pelle creando delle eruzioni cutanee.
Ci sono, tuttavia, alcune rare variazioni della condizione che possono essere gravi e dolorose. Queste condizioni possono essere trattate con farmaci topici e orali per ridurre i sintomi o con farmaci che sopprimono il sistema immunitario.
I sintomi del lichen planus
Alcuni dei sintomi più comuni del lichen planus includono quanto segue:
lesioni o protuberanze di colore violaceo con parti superiori piatte sulla pelle o sui genitali
lesioni che si sviluppano e si diffondono sul corpo nel corso di diverse settimane o pochi mesi
prurito nella sede dell’eruzione
lesioni a forma di striature biancastre nella bocca, che possono essere dolorose o causare una sensazione di bruciore
vesciche, che scoppiano e si ricoprono di croste
sottili linee bianche sull’eruzione
Il tipo più comune di lichen planus colpisce la pelle. Nel corso di diverse settimane, appaiono e si diffondono le lesioni. La condizione di solito si risolve entro 6 o 16 mesi.
Le lesioni, meno comunemente, possono verificarsi in aree diverse dalla pelle o dai genitali includendo:
membrane e mucose
unghie
cuoio capelluto
Ci sono variazioni della malattia più comuni in Medio Oriente, Asia, Africa e America Latina.
Quali sono le cause e i fattori di rischio?
Il lichen planus si sviluppa quando il tuo sistema immunitario attacca la tua pelle o le cellule della membrana mucosa per sbaglio. Non ci son dati certi sul motivo di tale reazione.
Il lichen planus può verificarsi indipendentemente dal sesso o dall’età, ma ci sono alcuni fattori che rendono le persone più predisposte a sviluppare questa condizione. Il Lichen planus colpisce sia uomini che donne, ma le donne hanno il doppio delle probabilità di sviluppare la forma orale, è molto raro nei bambini e negli anziani ed è più comune nelle persone di mezza età.
Tra i fattori di rischio ricordiamo avere familiari che hanno avuto lichen planus, avere una malattia virale come l’epatite C o essere esposti a determinate sostanze chimiche che agiscono come allergeni. Questi allergeni possono includere:
antibiotici
arsenico
oro
composti di ioduro
diuretici
certi tipi di coloranti
altri farmaci
Diagnosi del lichen planus
In caso di eruzione cutanea sulla pelle o di lesioni in bocca o sui genitali è sempre consigliato di consultare il dermatologo.
Il dermatologo può analizzare mediante dermoscopia l’eruzione cutanea per definirne meglio la natura.
Il dermatologo potrebbe essere in grado di dire che hai il lichen planus semplicemente osservando la tua eruzione cutanea ma per confermare la diagnosi potrebbero essere necessari ulteriori test.
I test potrebbero includere una biopsia, il che significa effettuare il prelievo di un piccolo campione di cellule della pelle da analizzare al microscopio o un test allergologico per scoprire se è in corso una reazione allergica. Se il medico sospetta che la causa sottostante sia un’infezione, potrebbe essere necessario sottoporsi a un test per l’epatite C.
Trattare il lichen planus
Per casi lievi di lichen planus che di solito si risolvono in poche settimane o mesi, potrebbe non essere necessario alcun trattamento. Se i sintomi sono importati e creano disagio il dermatologo potrebbe prescrivere una terapia per accelerare i tempi.
Non esiste una cura per il lichen planus, ma i farmaci che trattano i sintomi sono utili e alcuni potrebbero persino essere in grado di individuare una possibile causa.
I farmaci spesso prescritti includono:
retinoidi, che sono legati alla vitamina A e sono assunti per via topica o orale
i corticosteroidi riducono l’infiammazione e possono essere topici, per via orale o somministrati come iniezione
gli antistaminici riducono l’infiammazione e possono essere particolarmente utili se l’eruzione cutanea è scatenata da un allergene
creme non steroidee sono applicate localmente, possono sopprimere il sistema immunitario e contribuire a curare l’eruzione
la terapia della luce tratta il lichen planus con luce ultravioletta
Trattamenti domiciliari
Ci sono trattamenti che è possibile effettuare a casa per completare i trattamenti prescritti dal dermatologo:
fare un bagno a base di farina d’avena
evitare di graffiarsi
applicare impacchi freddi sull’eruzione cutanea
usare creme da banco anti-prurito
E’ sempre consigliato informare il tuo dermatologo prima di introdurre prodotti da banco alla terapia prescritta, per assicurarsi che non ci siano interazioni con i farmaci prescritti.
Quali sono le complicazioni del lichen planus?
Il lichen planus può essere difficile da trattare se si sviluppa nelle zona intime (lichen vulvare) perché può portare dolore, cicatrici e disagio durante i rapporti sessuali.
Lo sviluppo del lichen planus può anche aumentare il rischio di carcinoma a cellule squamose.
Qual è la prospettiva?
Il lichen planus può essere fastidioso, ma non pericoloso. Con il tempo e una combinazione di trattamenti su prescrizione medica uniti a quelli casalinghi, la tua eruzione cutanea guarirà.
L’artrite psoriasica e l’artrite reumatoide sono due tipi di artrite che possono essere facilmente confusi tra loro. Entrambe sono condizioni autoimmuni in cui il sistema immunitario interessa le articolazioni, causando dolore, gonfiore e rigidità. Sono, tuttavia, disturbi diversi.
L’artrite è la causa comune dei dolori articolari cronici e rigidità in molte persone. Esistono molti tipi diversi di artrite, ciascuno con le proprie cause, complicazioni e sintomi.
Conoscere le differenze tra l’artrite psoriasica (PsA) e l’artrite reumatoide (RA) potrebbe aiutare a capire le diverse opportunità di trattamento.
Differenze tra artrite reumatoide e psoriasica
Le due condizioni possono essere facilmente confuse, ma ci sono differenze tra loro.
Alcune persone che hanno l’Artropatia Psoriasica possono avere, oltre all’interessamento articolare, anche la Psoriasi con le manifestazioni topiche presenti sulla pelle.
Può altresì capitare che altri con Artropatia Psoriasica abbiano solo l’infiammazione e il dolore alle articolazioni in assenza di manifestazioni sulla pelle riconducibili alla Psoriasi.
Inoltre, la PsA può progredire nel tempo interessando oltre alle articolazioni anche i tendini delle inserzioni muscolari a differenza dell’artrite reumatoide che rimane confinata solo alle articolazioni. E poi, la PsA nella sua forma con interessamento cutaneo può associarsi anche a Onicopatia Psoriasica dove la Psoriasi interessa e si manifesta alle unghie.
La differenza principale tra Artrite psoriasica e Artrite reumatoide, tuttavia, è come i sintomi si presentano.
Ad esempio, RA è in genere simmetrica, il che significa che influisce sulle articolazioni su entrambi i lati del corpo. Quindi, se RA colpisce i polsi, di solito interesserà entrambi i polsi.
PsA, d’altra parte, è generalmente asimmetrica, il che significa che può causare dolore solo al ginocchio sinistro o al polso destro, per esempio. Ovviamente, non è possibile basare la differenza solo su questo aspetto potendo anche la PsA essere simmetrica.
Caratteristiche dell’artrite psoriasica
Secondo la National Psoriasis Foundation, la PsA colpisce fino al 30% delle persone che hanno la Psoriasi, condizione dovuta ad un infiammazione sistemica in tutto il corpo che può causare spesso sintomi quali rigidità, gonfiore e dolore alle articolazioni.
foto: artrite psoriasica alle mani
Entrambi i sessi sono affetti da PsA, più comunemente adulti, e alcune persone sviluppano la condizione senza mai avere la psoriasi a livello cutaneo.
Le persone con psoriasi sviluppano spesso placche rosse, lucide e squamose..
Caratteristiche dell’artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è il tipo più comune di artrite autoimmune, che causa gonfiore, rigidità e dolori articolari. Quando una persona ha la RA, il suo sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti che rivestono le articolazioni.
L’artrite reumatoide si presenta tipicamente in più di una zona del corpo, e i sintomi spesso sono simmetrici, il che significa che si manifestano su entrambi i lati del corpo, come in entrambe le ginocchia e in entrambi i gomiti. RA può essere debilitante e grave se non trattata.
Chiunque può sviluppare RA, ma potrebbe essere più comune nelle donne e negli anziani. Ci può essere una componente genetica per la RA, ma non sempre.
Sintomi
Entrambe le malattie causano sintomi simili di rigidità articolare, dolore e gonfiore.
In entrambi i disturbi, i sintomi possono scatenarsi e peggiorare, permanere per un po’ e poi andare via temporaneamente. Questo schema si ripete.
Ogni condizione causerà anche altri sintomi.
Sintomi dell’artrite psoriasica
I sintomi di PsA possono includere:
gonfiore e dolore alle articolazioni in almeno un’articolazione
dolore alla schiena e/o dolore sacro-iliaco
dita delle mani e dei piedi gonfie spesso chiamate “dita a salsicciotto”
infiammazione dell’occhio (uveite o irite)
dolore al piede, tipicamente nel tallone o nella pianta del piede
Sintomi dell’artrite reumatoide
I sintomi di RA possono includere:
dolore articolare che spesso inizia in articolazioni più piccole come le dita o le mani
dolore articolare su entrambi i lati del corpo
febbre bassa o leggera
bocca asciutta
occhi asciutti
stanchezza generale
infiammazione degli occhi (sclerite, uveite, irite)
perdita di appetito
articolazioni più rigide al mattino
infiammazione dei polmoni e del cuore
Cause e fattori di rischio
Sebbene molti progressi siano stati fatti nella comprensione delle cause di entrambe le malattie a tutt’oggi non tutto è stato finemente compreso.
Rivestono un ruolo la genetica, gli squilibri ormonali e probabilmente le infezioni.
I medici pensano che la PsA possa essere collegata a una condizione genetica poiché a volte ricorre nei membri di una stessa famiglia. Avere la psoriasi può anche essere un fattore di rischio per la PsA. Tuttavia, la psoriasi potrebbe non essere visibile o causare problemi fino allo sviluppo di PsA.
Potrebbe esserci anche una componente genetica per la RA. Anche in questo caso è possibile che più membri nella stessa famiglia ne siano affetti.
Sono ancora necessarie ulteriori ricerche per scoprire ciò che è alla base sia di RA che di PsA.
Sia l’artrite reumatoide che l’artrite psoriasica hanno complicazioni simili a lungo termine.
Entrambe queste malattie causano un’infiammazione cronica a livello delle articolazioni con un’importante limitazione funzionale, ma anche a livello degli organi interni, come nel caso della PsA, che potrebbe associarsi a complicazioni cardiovascolari o metaboliche. L’infiammazione può anche portare a osteoporosi o debolezza ossea.
Le persone con PsA o con RA sono maggiormente a rischio di fratture e distorsioni.
Diagnosi
Poiché artrite reumatoide e artrite psoriasica sono spesso confusi, è essenziale ottenere una diagnosi accurata da parte del dermatologo e del reumatologo.
Dopo la visita specialistica possono essere richiesti indagini strumentali o esami del sangue importanti per confermare la patologia e soprattutto di quale delle due forme si tratta.
Ad esempio, una persona che si presenta con squame, unghie giallastre o striate o con la lamina puntiforme, o chiazze ruvide di pelle, è probabile che abbia PsA, poiché questi sintomi non sono tipici nell’AR.
È possibile avere sia RA che PsA, ma questo è raro.
Test del fattore reumatoide
Il test del fattore reumatoide (RF) può aiutare i medici a capire quale delle due condizioni è presente. Le proteine RF si trovano nelle persone con RA, mentre le persone con PsA tipicamente non hanno la proteina. L’assenza di RF nota come RA sieronegativa, è riconosciuta nel 20-30% delle persone con RA classica.
Scansioni di immagini
I medici possono utilizzare test di imaging come i raggi X o la risonanza magnetica (MRI) per vedere se ci sono danni alle ossa, alle articolazioni o agli organi interni.
Opzioni di trattamento
Nella maggior parte dei casi, le due condizioni sono trattate in modo simile perché il trattamento ha lo scopo di ridurre o arrestare il processo infiammatorio comune a entrambe le condizioni.
Il trattamento sia per PsA che per RA include:
farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS)
corticosteroidi
fisioterapia
immunosoppressori
agenti anti-reumatici modificanti la malattia (DMARDs)
biologici (proteine geneticamente ingegnerizzate costituite da geni umani)
in alcuni casi un intervento chirurgico per riparare, sostituire o stabilizzare le articolazioni danneggiate
Le ragadi al capezzolo sono fissurazioni dolorose della pelle del capezzolo e dell’areola. Le ragadi al seno sono molto comuni in gravidanza e allattamento al seno, ma possono anche essere causate dall’attrito in alcuni atleti.
Le persone che soffrono di ragadi al capezzolo dovrebbero trattarle con cura per evitare che l’area diventi infetta.
I trattamenti domiciliari possono fornire sollievo in molti casi, anche se ci sono momenti in cui è importante vedere un dermatologo.
Il consiglio principale è quello di prevenire le ragadi prima che si verifichino sintomi e complicanze.
Ci sono una moltitudine di ragioni per le quali si verificano le ragadi:
Gravidanza e allattamento
I cambiamenti ormonali durante la gravidanza possono causare un aumento del seno. L’aumento del seno potrebbe provocare una maggiore tensione della pelle del seno, un irritazione dell’areola e del capezzolo, che possono provocare fissurazioni.
Le donne che hanno difficoltà con l’allattamento al seno potrebbero sviluppare ragadi ai capezzoli. Se il bambino riesce ad avere una posizione corretta in fase di allattamento potrebbe mettere troppa forza sulla pelle sensibile del capezzolo e dell’areola causando irritazioni.
Le ragadi ai capezzoli possono anche essere un sintomo di una comune infezione fungina detta comunemente mughetto.
Le ragadi ai capezzoli tendono ad essere più frequenti nelle donne in gravidanza e in allattamento ma tali fissurazioni possono verificarsi in chiunque.
Attrito
Troppa frizione può irritare l’area del capezzolo, ad esempio, i corridori di lunga distanza potrebbero sviluppare quello che è conosciuto come il capezzolo del podista.
Una maglietta ampia o un reggiseno poco aderente può sfregare la pelle sensibile del capezzolo.
L’attrito del tessuto dovuto ad una camicia ampia o ad un reggiseno poco aderente può sfregare la pelle sensibile del capezzolo, provocando rossore, fissurazioni e persino sanguinamento. Le fessure dei capezzoli causate dall’attrito possono verificarsi anche nei surfisti a causa dello sfregamento della tavola e dell’acqua salata contro i capezzoli durante l’attività sportiva.
Alcuni tessuti con fibre sintetiche, come il nylon, possono essere più irritanti di altri causando spesso più danni.
Reazione allergica
Le ragadi ai capezzoli possono essere dovute a una reazione allergica da contatto con la pelle. Questi allergeni possono essere prodotti chimici o fragranze quali:
detersivo per il bucato
ammorbidente
shampoo o balsamo
sapone o gel doccia
lozione o idratante
profumo
Alcuni allergeni possono essere presenti in prodotti chimici o fragranze.
Se l’irritazione e le ragadi ai capezzoli si verificano dopo l’applicazione di un prodotto, è possibile che la pelle della persona sia sensibile alle sostanze chimiche o alle fragranze di quel prodotto. I dermatologi possono essere in grado di raccomandare prodotti da utilizzare per evitare che i sintomi ritornino.
Sintomi
A seconda della causa, le ragadi al seno possono svilupparsi su uno o entrambi i capezzoli. I sintomi possono variare da persona a persona, ma il sintomo principale è dato dalla pelle screpolata, pelle dolente sul capezzolo o sull’areola. Può anche essere presente:
pelle screpolata e secca
fissurazioni che possono sanguinare
rossore
indolenzimento
pelle squamosa
croste che si formano nella zona
Trattamenti domiciliari
Mantenere il capezzolo e la pelle circostante leggermente umidi con un olio naturale o una crema idratante è il primo passo per il trattamento.
Uno studio pubblicato sul Journal of Caring Sciences ha scoperto che la lanolina, l’olio di menta piperita e le creme di dexpantenolo hanno tutti avuto un effetto simile sul trauma dei capezzoli nelle donne che allattano al seno. Alcune persone sono preoccupate, tuttavia, che l’uso di qualsiasi crema capezzolo può interferire con l’allattamento al seno.
È importante ricordare che troppa umidità può peggiorare i sintomi. Le donne che allattano al seno dovrebbero evitare le imbottiture per il reggiseno non traspiranti, poiché possono trattenere troppa umidità contro il capezzolo.
Durante la gravidanza, le ghiandole che circondano i capezzoli secernono un olio naturale che lubrifica e scoraggia i batteri.
E’ sempre consigliato nella normale igiene quotidiana usare solo acqua pulita che non tolga questa protezione naturale.
Le donne che allattano possono trovare sollievo dal lavarsi i capezzoli con acqua calda e/o applicando impacchi caldi per aiutare a lenire ogni irritazione dopo l’allattamento. Utilizzare alcune gocce di latte materno per lenire i capezzoli prima di ogni poppata può aiutare a lenire l’irritazione.
Le donne che allattano al seno che purtroppo hanno le ragadi possono evitare ulteriori complicazioni incoraggiando il bambino ad assumere la posizione corretta, alternando il seno ad ogni poppata o utilizzando i paracapezzoli.
Gli atleti possono aiutare le fissurazioni a guarire evitando abbigliamento troppo largo e sintetico e facendo attenzione a proteggere i capezzoli con garze morbide o bende impermeabili.
Quali sono le complicazioni?
Se i sintomi non vengono trattati correttamente, le ragadi ai capezzoli possono portare a complicazioni più gravi, come infiammazioni o infezioni. Le infezioni al seno possono causare la formazione di ascessi che potrebbero richiedere antibiotici e drenaggio.
Il mughetto è una possibile complicazione nelle donne che allattano al seno. I bambini con il mughetto possono trasmettere i germi dalla loro bocca nel latte materno.
Il lievito della Candida che causa il mughetto può prosperare nell’ambiente caldo e buio all’interno dei dotti lattiferi e portare a un’infezione.
La pulizia del capezzolo con acqua calda, dopo aver allattato, può aiutare a rimuovere il latte in eccesso che potrebbe contenere germi.
Quando dovresti consultare un dermatologo?
Mentre la maggior parte delle persone può curare le ragadi ai capezzoli con successo a casa, ci sono occasioni in cui è meglio consultare un dermatologo.
Chiunque abbia segni di infezione dovrebbe rivolgersi ad un dermatologo per un trattamento adeguato. I segni di infezione comprendono rossore, gonfiore, calore nel capezzolo e nella pelle circostante.
Prevenzione
Ci sono diversi modi con cui una persona può ridurre le possibilità di sviluppare ragadi ai capezzoli:
Durante l’attività sportiva
Indossare un abbigliamento adatto ad evitare sfregamenti.
Se le ragadi sono causate dall’attrito durante l’attività sportiva, si potrebbe provare a cambiare il tipo di tessuto che si indossa o ad applicare appositi cerotti sul capezzolo.
Anche applicare un balsamo anti-sfregamento sui capezzoli prima dell’allenamento e/o indossare un reggiseno sportivo aderente per sostenere il seno può aiutare a ridurre l’attrito.
Durante l’allattamento
Per prevenire o ridurre le possibilità di sviluppare ragadi ai capezzoli, una donna che allatta deve utilizzare la giusta tecnica di allattamento.
La giusta tecnica di allattamento è importante per prevenire eventuali ragadi al seno
L’allattamento al seno può causare disagio all’inizio, ma è importante che sia la madre che il bambino si sentano a proprio agio. Se il bambino non si è attaccato correttamente o se la suzione causa dolore, è meglio riposizionare il piccolo.
Sia la madre che il bambino dovrebbero essere rilassati e il bambino non dovrebbe girare la testa o il corpo mentre allatta, in quanto potrebbe tirare il capezzolo e irritarlo ulteriormente.
Aiutare il bambino ad attaccarsi al seno in modo corretto durante la poppata può anche aiutare a prevenire l’irritazione.
Il bambino dovrebbe prendere in bocca l’intero capezzolo e parte dell’areola durante l’allattamento. Avere una bocca piena aiuta a impedire loro di mordere troppo forte su una parte del capezzolo, causando irritazione.
Una reazione allergica
Se le ragadi al capezzolo sono causate da una reazione allergica a qualcosa, identificare l’irritante ed evitarlo può prevenire lo sviluppo dei sintomi. Il dermatologo può eseguire alcuni test per identificare potenziali allergeni.
Riassumendo
Le ragadi ai capezzoli possono essere fonte di dolore e disagio, ma trattarle è solitamente semplice. In alcune situazioni, la prevenzione potrebbe essere l’opzione migliore. Chiunque abbia sintomi che peggiorano o non migliorano dovrebbe consultare un dermatologo per evitare complicazioni.
L’uso eccessivo di smalto per unghie o infezioni fungine sono le cause più probabili delle unghie dei piedi gialle. Tuttavia, le unghie gialle possono a volte essere un segno di una condizione di base più grave.
Le unghie sono tipicamente traslucide, con la carne rosata al di sotto chiaramente visibile. Tuttavia, è possibile che le unghie dei piedi assumano una sfumatura di giallo.Questo può accadere per diversi motivi.
In questo articolo, vediamo perché le unghie dei piedi potrebbero ingiallirsi e spieghiamo come prevenire e trattare questo sintomo.
Le unghie sono composte principalmente da una proteina chiamata cheratina. La stessa proteina è presente anche nei capelli e nella pelle.
Le unghie sono composte da più parti:
margine ungueale: bordo dell’unghia
letto ungueale: zona cutanea dove poggia la lamina ungueale
piega ungueale: la pelle intorno alla lamina ungueale
cuticola: il tessuto cutaneo che ricopre la base dell’unghia che protegge la cheratina appena formata
lunula: il semicerchio di colore chiaro alla base dell’unghia
Le unghie crescono perché le cellule vive sotto la cuticola si replicano e spingono avanti lungo il letto ungueale le cellule più vecchie e morte. Queste cellule morte formano il margine ungueale indurito che protegge la punta.
Una parte dell’unghia del piede che diventa gialla può essere una conseguenza naturale dell’invecchiamento.
Le modifiche al colore, allo spessore e alla forma delle unghie dei piedi possono verificarsi quando una persona invecchia e non dovrebbe essere motivo di preoccupazione.
Tuttavia, le unghie gialle possono manifestarsi anche per altri motivi, alcuni dei quali potrebbero richiedere un trattamento dermatologico. Questi includono:
Infezione fungina
Se le unghie dei piedi entrano in contatto con un fungo dannoso, questo può portare a un’infezione fungina chiamata onicomicosi.
Foto: onicomicosi al piede
L’onicomicosi può colpire qualsiasi parte dell’unghia e può farla apparire gialla. In alcuni casi può rendere complicato anche camminare.
Le infezioni fungine sono una causa comune di unghie gialle.
Sindrome dell’unghia gialla
La sindrome dell’unghia gialla è una condizione molto rara che può far ingiallire sia le unghie delle mani sia quelle dei piedi. Le unghie possono anche crescere più lentamente, mancare di una cuticola e danneggiarsi facilmente.
La sindrome dell’unghia gialla ha anche sintomi più gravi, tra cui problemi respiratori e gonfiore degli arti inferiori. La causa della condizione è sconosciuta, ma è più comune nelle persone di età superiore a 50 anni.
Smalto per unghie
L’uso eccessivo dello smalto per unghie può causare la decolorazione delle unghie dei piedi. In particolare, l’uso di smalto rosso, giallo o arancione può far apparire le unghie gialle.
Lo smalto può portare ad un ingiallimento delle unghie
Sebbene possano essere esteticamente poco piacevoli, le unghie gialle risultanti da un utilizzo eccessivo di smalto sono innocue.
Altre condizioni mediche
Le unghie gialle possono svilupparsi in alcune persone come un sintomo di una condizione medica di base, come ad esempio:
psoriasi
tubercolosi
alterazioni della tiroide
diabete
sinusite
itterizia
Nelle persone con queste condizioni, è molto probabile che si verifichino anche altri sintomi insieme alle unghie gialle.
Quando rivolgersi a un medico
A meno che la causa sospetta sia l’uso eccessivo di smalto per unghie, una persona con le unghie gialle dovrebbe consultare un dermatologo in quanto potrebbe aver bisogno di una terapia medica specifica per trattare la condizione.
Questo è particolarmente importante per le persone che soffrono di altri sintomi oltre alle unghie gialle quali:
dolore
emorragia
variazioni nella forma o nello spessore della lamina ungueale
gonfiore
Trattamento e rimedi
Per la maggior parte delle persone, la causa delle unghie gialle sarà un’infezione fungina o l’uso eccessivo dello smalto.
Nel primo caso, smettere di usare lo smalto per unghie per almeno una settimana dovrebbe consentire all’unghia di tornare alla normalità.
Le infezioni fungine sono semplici da trattare usando un farmaco antifungino orale o topico. I periodi di trattamento per queste infezioni possono essere lunghi, con alcuni cicli che possono durare fino a un anno.
Per le persone con una condizione medica di base, trattare la causa delle unghie gialle è il modo più efficace per affrontare il problema.
Diversi rimedi casalinghi possono aiutare a trattare il problema. Tra questi:
mescolare l’olio dell’albero del tè con un olio vettore e applicarlo sull’unghia interessata
immergere l’unghia colpita in acqua calda mescolata con bicarbonato di sodio
applicare l’aceto sull’unghia colpita
includere nella dieta alimentare una quantità sufficiente di vitamina E
immergere l’unghia colpita in una miscela di perossido di idrogeno e acqua calda
Prevenzione
Non è sempre possibile evitare che le unghie dei piedi diventino gialle. Tuttavia, ci sono vari modi per ridurre la possibilità che si verifichi questa eventualità:
lavare le unghie regolarmente, applicando sapone o gel doccia direttamente ai piedi durante la doccia
mantenere le unghie asciutte, avendo cura di asciugarle adeguatamente dopo il lavaggio
usare un tagliaunghie pulito
indossare scarpe pulite che si adattano correttamente e non esercitare pressione sulle dita dei piedi
evitare di indossare scarpe chiuse per tutto il giorno, soprattutto nei periodi più caldi
evitare di nuotare in acque contaminate o sporche
indossare calzini puliti
dopo l’uso, togliere le scarpe sportive
fare regolarmente attività fisica per stimolare la circolazione sanguigna
Riferimenti scientifici
Decker, A., Daly, D., & Scher, R. K. (2015). Role of titanium in the development of yellow nail syndrome. Skin Appendage Disorders, 1, 28-30
Prima di iniziare la terapia, tuttavia, occorre conoscere alcuni effetti collaterali della depilazione laser e alcuni miti che circondano il processo.
Per la maggior parte delle persone, la depilazione laser è un modo sicuro per sbarazzarsi di peli in posti indesiderati in modo permanente o per lunghi periodi di tempo.
La depilazione laser è sicura?
La maggior parte delle persone che la usa scopre che la depilazione laser è sicura e ben tollerata. Non sembrano esserci rischi per la salute a lungo termine associati al trattamento.
Tuttavia, alcune persone potrebbero sperimentare lievi effetti collaterali dopo la depilazione laser. E’ sempre buona norma testare il trattamento su una piccola zona di pelle per verificare la reazione al trattamento prima di procedere su un’area più ampia della pelle.
Chi desidera sottoporsi al trattamento di epilazione laser dovrebbe sempre recarsi presso un professionista qualificato.
La depilazione laser è dolorosa?
Per un paio di giorni dopo il trattamento, la pelle interessata può diventare rossa e dolente. Molte persone descrivono la sensazione come simile a una scottatura. Il processo stesso, tuttavia, in genere non è doloroso.
Effetti collaterali
Alcuni effetti collaterali possono apparire dopo la depilazione laser. La maggior parte degli effetti collaterali sono minori e temporanei. Chiunque sperimenti effetti collaterali duraturi dovrebbe consultare il proprio dermatologo.
Rossore e irritazione
La depilazione laser induce un danno permanente e voluto alla base dei follicoli dei peli trattati in modo tale da interrrompere il ciclo pilifero. Il corpo reagisce a questo provocando rossore e irritazione nelle aree colpite. La pelle può essere un po’ dolorante e potrebbe persino sembrare leggermente gonfia.
I sintomi sono generalmente di breve durata. L’area interessata può sembrare simile alla pelle che ha appena subito depilazione con ceretta o pinzetta. Alcuni dermatologi usano un anestetico topico per ridurre la reazione della pelle al processo.
L’irritazione dovrebbe attenuarsi dopo la reazione iniziale, di solito entro poche ore dal trattamento. Gonfiore e arrossamento possono rispondere bene a impacchi di ghiaccio o un bagno fresco.
Croste
Alcune persone potrebbero lamentare la formazione di croste sulla pelle nella zona interessata.
La formazione di croste a volte può portare alla formazione di cicatrici. Prendendosi cura dell’area trattata dopo il trattamento laser, ad esempio utilizzando una crema idratante, si può prevenire qualsiasi problema permanente derivante da questo trattamento.
A titolo di esempio effetti collaterali post Fotoepilazione, nel caso specifico Luce Pulsata(metodica differente dal laser per epilazione)
Cambiamenti nel colore della pelle
Alcune persone potrebbero notare lievi cambiamenti di colore nell’area di pelle trattata, che può diventare leggermente più scura o più chiara, dopo l’epilazione laser.
Chi ha la pelle più chiara può avere maggiori probabilità di subire variazioni più scure della pigmentazione. Le persone con i toni della pelle più scuri possono essere più inclini a cambiamenti di pigmentazione più chiari. Questi cambiamenti tendono a svanire nel tempo e la pelle torna alla normalità.
Lesioni agli occhi
La procedura di rimozione dei peli prevede l’uso di potenti laser. Questo significa che c’è il rischio di lesioni agli occhi potenzialmente gravi, specialmente nel caso in cui un professionista stia effettuando il trattamento sul viso.
Proprio per questo per evitare tali danni, sia la persona che riceve il trattamento che il professionista devono indossare un’attrezzatura protettiva per gli occhi per aiutare a prevenire le lesioni mentre la procedura viene eseguita.
Rischio di infezione della pelle
Come con altri metodi cosmetici di rimozione dei peli, il danneggiamento dei follicoli piliferi con un laser può comportare un rischio di infezione.
L’area interessata dovrebbe essere trattata come una ferita che sta guarendo. Si dovrebbe segnalare qualsiasi segno di infezione al dermatologo.
Infine, non si dovrebbero applicare creme antibiotiche da banco su vaste aree della pelle in caso di infezione.
Effetti collaterali rari
Gli effetti collaterali meno comuni dopo l’epilazione laser possono includere i seguenti:
Bruciature e vesciche
C’è il rischio di ustioni e vesciche se l’epilazione laser non viene eseguita correttamente.
Tuttavia, quando è un professionista qualificato a eseguire il trattamento, le ustioni e le vesciche sono rare.
A titolo di esempio effetti collaterali post Fotoepilazione, nel caso specifico Luce Pulsata(metodica differente dal laser per epilazione)
Un professionista può applicare un dispositivo di raffreddamento sulla pelle di una persona appena prima che venga utilizzato il laser. Questo aiuta a prevenire che il laser bruci la pelle.
Cicatrici
Le cicatrici in genere non sono un effetto collaterale della depilazione laser. Tuttavia, se il professionista commette un errore, possono verificarsi. Questo non dovrebbe essere un problema per i professionisti più qualificati.
Le cicatrici possono anche formarsi se non ci si prende cura correttamente dell’area trattata dopo il trattamento.
Si dovrebbe trattare la parte di pelle interessata come se fosse stata bruciata dal sole, per evitare ulteriori danni. Il consiglio è di mantenerla idratata, protetta dalla luce e sotto controllo per rilevare eventuali segni di infezione.
L’ epilazione definitiva funziona?
Il trattamento di epilazione laser funziona riducendo significativamente la crescita dei peli.
Già dopo il primo trattamento, molte persone potranno essere prive di peli
Molte persone necessitano di sessioni ripetute per ottenere una soluzione permanente o soddisfacente per i peli superflui. I peli possono ricrescere più chiari e sottili con ogni sessione successiva. Dopo un numero sufficiente di trattamenti, la peluria potrebbe smettere di ricrescere del tutto.
L’epilazione laser può essere più efficace sui peli scuri. Le persone con i peli biondi, rossicci o grigi possono non notare molti cambiamenti, poiché le luci laser sono attratte dai peli scuri e spesso non hanno successo su peli chiari.
Epilazione laser durante la gravidanza
Gli esperti non raccomandano l’epilazione laser alle donne in gravidanza. Questo perché gli scienziati non hanno effettuato studi sull’uomo che dimostrano la sicurezza dell’epilazione laser durante la gravidanza.
La gravidanza provoca cambiamenti ormonali nel corpo di una donna e in genere può causare la crescita di peli in posti indesiderati. Nonostante questo possa essere imbarazzante, i peli spesso vanno via da soli.
Se i peli non vanno via senza aiuto, si potrebbe provare il trattamento laser dopo la gravidanza, ma i medici raccomandano di aspettare alcune settimane dopo il parto prima di sottoporsi al trattamento.
Miti sulla depilazione laser
Ci sono molti miti infondati sulla depilazione laser:
L’epilazione laser provoca il cancro
Il mito che il trattamento di epilazione laser può causare il cancro è infondato. I laser sono appositamente progettati per passare attraverso le cellule della pelle e mirano solo i follicoli piliferi in profondità nella pelle.
I laser utilizzati nella depilazione laser producono una piccola quantità di radiazioni. Tuttavia, questa radiazione non è ritenuta dannosa e non ci sono prove che la terapia di epilazione laser provochi il cancro della pelle.
L’epilazione laser provoca infertilità
Ancora una volta, non vi è alcuna prova che la depilazione laser causi infertilità. I laser penetrano solo nella pelle e non raggiungono o influenzano altri organi. L’epilazione laser è solitamente sicura, anche in aree sensibili come l’inguine.
I kit di epilazione laser da fare in casa sono efficaci come il trattamento presso un dermatologo
Esistono kit di epilazione laser da usare in casa per chi vuole rimuovere i peli superflui senza andare da un dermatologo.
Molte persone potrebbero sperimentare risultati modesti usando questi kit, come peli più chiari o più sottili. Tuttavia, i kit da usare in casa non sono pari ai potenti dispositivi medici utilizzati dai professionisti qualificati.
Quando rivolgersi a un medico
Chiunque stia sperimentando reazioni avverse alla depilazione laser dovrebbe rivolgersi al proprio dermatologo. Di solito è possibile gestire in casa sintomi come arrossamento e gonfiore, ma i segni di infezioni della pelle devono essere sempre segnalati ad un dermatologo.
Segnalare i sintomi per tempo consente un trattamento rapido e può aiutare a prevenire eventuali cambiamenti irreversibili.
Chiunque stia provando ad avere una gravidanza dovrebbe parlare con il proprio medico prima di sottoporsi alla depilazione laser. Un medico può consigliare altre opzioni, in quanto la depilazione laser richiede spesso sessioni multiple che non dovrebbero essere intraprese durante la gravidanza.
Per concludere
L’epilazione laser è sicura ed efficace per la maggior parte delle persone, se eseguita correttamente. Possono essere necessari più trattamenti per rimuovere completamente i peli superflui e la rimozione permanente dei peli non è sempre garantita.
Alcune persone possono manifestare lievi effetti collaterali dopo il trattamento, come arrossamento, gonfiore e irritazione e che, di solito, possono essere curati in casa. Chiunque noti i segni di un’infezione della pelle dovrebbe consultare un dermatologo.
La Dermatite Seborroica del neonato, detta più comunemente Crosta Lattea del neonato, è un’eruzione cutanea untuosa, giallastra e squamosa che si manifesta a chiazze sul cuoio capelluto dei neonati.
E’ molto comune, generalmente compare nei primi 3 mesi di vita e di solito scompare da sola in circa 6 o 12 mesi – anche se in alcuni bambini si manifesta per un periodo più lungo.
Normalmente è innocua e non è contagiosa. Raramente causa fastidio al neonato, anche se quando diventa grave potrebbe provocare prurito.
Potresti notare la stessa condizione attorno alle orecchie o alle sopracciglia del tuo bambino, sulle sue palpebre, o anche sotto le ascelle e altre pieghe.
Foto: crosta lattea sul viso
In qualche modo è simile alla forfora che appare su infanti e bambini più grandi.
Si ritiene che la Dermatite seborroica pediatrica compaia nel 10% dei neonati fino a 1 mese di età e che raggiunga un picco del 70% entro i 3 mesi di età. Nei bambini di età compresa tra 1 e 2 anni si presenta nel 7% dei casi.
Qual è la causa della crosta lattea?
Non è chiaro quale sia la causa della crosta lattea, ma sappiamo che non è causata da allergie, infezioni batteriche o scarsa igiene.
Può derivare da ghiandole sebacee iperattive, un’infezione fungina o entrambe.
Alcuni esperti ritengono che gli ormoni che un bambino riceve dalla madre alla fine della gravidanza stimolino eccessivamente le ghiandole sebacee, dando luogo alla crosta lattea.
Le ghiandole sebacee si trovano nella pelle e producono una sostanza oleosa, nota come sebo. Le ghiandole sebacee iperattive possono produrre troppo sebo e questo potrebbe impedire alle vecchie cellule della pelle di seccarsi e cadere dal cuoio capelluto, portandole invece a restare attaccate ad esso.
Foto: crosta lattea localizzata sulla fronte
La ragione per cui le ghiandole sono iperattive può essere dovuto agli ormoni della madre che rimangono nel corpo del bambino per un certo numero di mesi dopo la nascita.
Se si verifica un’infezione fungina, potrebbe essere il risultato dell’assunzione di antibiotici da parte della madre prima del parto o della somministrazione di questi al bambino entro la prima settimana dalla nascita.
Gli antibiotici distruggono i batteri dannosi, ma possono anche distruggere i batteri utili che impediscono condizioni come ad esempio un’infezione fungina.
Gli studi hanno dimostrato che i bambini che sviluppano la crosta lattea hanno spesso un familiare con problemi di eczema e asma.
I sintomi
È più probabile che un bambino sperimenti la crosta lattea alla nascita o poco dopo la nascita.
I sintomi saranno i seguenti:
Chiazze di cuoio capelluto che sono gialle e grasse
Scaglie di pelle simile a forfora sul cuoio capelluto
Aree con croste gialle sul cuoio capelluto
Aree squamose sul cuoio capelluto
L’area interessata potrebbe diventare rossa
La crosta lattea si manifesta inizialmente sul cuoio capelluto del bambino e può diffondersi nell’area dietro le orecchie. Può anche apparire in chiazze sul naso, palpebre, inguine, ascelle e parte posteriore delle ginocchia.
foto: crosta lattea del neonato
Quando appare sul corpo, non è nota come crosta lattea, ma come una malattia della pelle denominata eczema seborroico.
È importante non grattare o graffiare l’area, poiché ciò potrebbe causare infezioni. Dopo che una chiazza cade o viene rimossa, può verificarsi una caduta di capelli in quella zona.
Come viene trattata la crosta lattea?
La crosta lattea nei casi più lievi scompare in pochi mesi senza trattamento.
Occorre solo lavare delicatamente la testa del bambino ogni giorno con uno shampoo delicato specifico per bambini e spazzolare delicatamente il cuoio capelluto con una spazzola morbida o un pettine per la crosta lattea, per eliminare le squame.
Dopo la scomparsa delle squame, ripetere il processo di detersione della testa del bambino a distanza di pochi giorni per evitare la ricomparsa.
Se questo non aiuta, meglio rivolgersi a un dermatologo che potrebbe consigliare l’uso di uno shampoo più forte, ad esempio uno shampoo antiforfora per adulti, o di applicare un olio o una lozione sulla zona interessata per ammorbidire le chiazze squamose.
Se il tuo bambino ha un caso ostinato di crosta lattea, un olio potrebbe aiutare a rimuovere le squame secche:
Strofina una piccola quantità di olio puro naturale, come olio di mandorle o d’oliva, sul cuoio capelluto del bambino e lascia agire per circa 15 minuti.
Pettina delicatamente le squame con un pettine a denti fini o una spazzola morbida.
Lava il cuoio capelluto del bambino con uno shampoo delicato per bambini. Prova a lasciare lo shampoo per alcuni minuti prima di risciacquare, per aiutare a rimuovere l’olio.
Qualsiasi olio o lozione deve essere applicata prima dello shampoo, poiché lasciare l’olio sul cuoio capelluto può far ostruire i pori e causare la una maggiore formazione di squame.
In caso di infiammazione o infezione, il dermatologo può prescrivere antibiotici, una crema blanda a base di steroidi o uno shampoo o sapone antimicotico.
Prevenzione
Normalmente la crosta lattea scompare da sola e non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ma poiché nessuno sa ancora con certezza per quale motivo compare, non è possibile prevenirla.
Tuttavia, se un caso di crosta lattea è stato trattato e le chiazze squamose sono state eliminate, il lavaggio e la spazzolatura delicati, come descritto in precedenza, impediranno che possa ricomparire.
Complicazioni
Sebbene la crosta lattea raramente sia grave, dovrebbe essere monitorata nel caso in cui peggiori.
Se si verifica uno dei seguenti casi, è consigliabile consultare un dermatologo:
Le aree interessate iniziano a diventare rosse
Le chiazze cominciano a sembrare irritate
L’area interessata si diffonde sul viso o inizia a comparire sul corpo
Si verifica un’eruzione cutanea da pannolino
Il bambino sviluppa un’infezione fungina all’orecchio
Appaiono i segni di mughetto
Se c’è un’infezione fungina, questa può svilupparsi e consentire la crescita di batteri.
Nei casi più gravi di dermatite seborroica pediatrica, i batteri possono svilupparsi in aree che potrebbero essere lesionate o sanguinanti.
È inoltre di vitale importanza informare il proprio dermatologo di eventuali altri disturbi, come la diarrea, in quanto questi potrebbero essere collegati alla crosta lattea.
I talloni screpolati, indicati anche come ragadi al tallone, sono una comune condizione del piede, che può causare disagio e in alcuni casi addirittura dolore. La causa principale è la mancanza di idratazione portando la pelle secca ad ispessirsi, oltre alla presenza di calli gialli o marroni attorno al bordo del tallone.
Spesso, l’unico problema con i talloni screpolati è il loro aspetto anche se in alcuni casi, la condizione può essere più grave se i tagli si infettano.
Secondo il National Foot Health Assessment 2012, il 20% degli adulti negli Stati Uniti ha avuto almeno una volta i talloni screpolati. Le donne hanno il 50% in più di probabilità di riportare la fissurazione rispetto agli uomini.
Se le ragadi ai piedi sono profonde, possono essere dolorose, creando disagio anche nello stare in piedi e talvolta possono sanguinare.
E’ sempre consigliato consultare il dermatologo in presenza di dolore, arrossamento e gonfiore in qualsiasi area del piede per più di pochi giorni.
In questo articolo, descriviamo alcuni rimedi casalinghi per trattare e prevenire i talloni screpolati.
Rimedi casalinghi per talloni screpolati
Trattamenti idratanti sotto forma di creme, lozioni e unguenti possono aiutare a trattenere l’umidità nella pelle impedendo alla pelle di seccarsi e screpolarsi. I trattamenti idratanti possono essere di grande aiuto nella fase riparativa della pelle già danneggiata.
Nei casi lievi di ragadi ai piedi idratare la zona due o tre volte al giorno può risolvere il problema. E’ consigliato eseguire un leggero peeling delle callosità con una pietra pomice e subito dopo procedere all’applicazione di una crema idratante. Attenzione però a non esagerare con la pietra pomice che potrebbe peggiorare la gravità dei talloni screpolati.
I seguenti passaggi possono aiutare a trattare i talloni screpolati:
Utilizzo di una crema idratante emolliente o umettante
Gli emollienti penetrano nella pelle e riducono la disidratazione, rendeno la pelle liscia, morbida ed elastica.
Gli umettanti penetrano nello strato esterno della pelle, attirano l’acqua dall’aria e mantengono l’umidità. Aiutano anche ad aumentare la capacità idrica della pelle.
In condizioni asciutte, gli umettanti possono assorbire l’umidità dagli strati inferiori della pelle anziché dall’atmosfera, causando una pelle più disidratata. La combinazione di un umettante con un prodotto occlusivo può aiutare a trattenere l’umidità.
Applicare una crema idratante occlusiva
Una volta che la crema emolliente o umettante è stata assorbita, è possibile applicare uno strato spesso di un idratante occlusivo prima di andare a letto al fine di mantenere la zona idratata.
Idratanti occlusivi ricoprono la pelle con un film sottile che impedisce all’umidità di evaporare dallo strato più esterno della pelle.
Esempi di idratanti occlusivi includono:
vaselina
lanolina
olio minerale
siliconi, come dimeticone
petrolato, considerato la crema idratante occlusiva più efficace, riducendo la perdita di acqua dalla pelle esterna di oltre il 98% .
Anche se gli occlusivi funzionano bene per bloccare l’umidità, possono ungere e avere un aspetto appiccicoso.
Indossare calzini di puro cotone durante la notte
Indossare calzini di puro cotone durante la notte per favorire la guarigione dei talloni screpolati
Indossare calzini di puro cotone durante la notte dopo aver applicato la vaselina al tallone può aiutare a:
mantenere un tasso di umidità corretto
lasciare respirare la pelle del tallone
evitare che le lenzuola si macchino
ammorbidire la pelle dei talloni già dopo qualche giorno di applicazione
Applicazione di un prodotto cheratolitico sulla pelle ispessita
Quando la pelle del tallone è spessa, applicare un cheratolitico può aiutare ad ammorbidire la pelle migliorandone l’aspetto.
I cheratolitici sono agenti che assottigliano la pelle ispessita, provocano l’allentamento dello strato esterno della pelle e aiutano a rimuovere le cellule morte della pelle. Questo processo consente alla pelle di mantenere più umidità.
Esempi di cheratolitici includono:
alfa idrossi acidi, come acido lattico e acido glicolico
acido salicilico
urea
I prodotti che contengono sia cheratolitici che umettanti possono essere i più utili. Ad esempio, l’urea è sia un cheratolitico che umettante che idrata e rimuove la pelle secca, screpolata e ispessita.
Strofinare delicatamente la pelle ispessita con una pietra pomice
Strofinando delicatamente una pietra pomice contro il tallone, una volta che la pelle è idratata, può aiutare a ridurre lo spessore della pelle dura e dei calli.
Strofinando delicatamente una pietra pomice contro il tallone può aiutare a ridurre lo spessore della pelle dura e dei calli.
Rasoi e forbici dovrebbero essere assolutamente evitati evitare di tagliare la pelle. Le persone con diabete o neuropatia non dovrebbero usare le pietre pomice e consultare esclusivamente un dermatologo o un podologo.
Uso di una benda liquida
Per coprire la pelle screpolata dei talloni possono essere utilizzati bendaggi liquidi, gel o spray. Questi possono fornire uno strato protettivo sulle fessure, aiutare a ridurre il dolore, fermare lo sporco e i germi che penetrano nelle ferite e aiutare ad avere una guarigione più rapida.
Trattamenti medici
Nei casi gravi di talloni screpolati o se è richiesta assistenza medica, un dermatologo può:
rimuovere la pelle morta
prescrivere prodotti specifici
applicare prodotto per sigillare le fissurazioni
prescrivere un antibiotico in presenza di infezione
legare il tallone con fasciature o bende
raccomandare inserti per scarpe o cuscinetti morbidi per il tallone
Cause di talloni screpolati
La pelle secca solitamente causa talloni screpolati. Quando il peso e la pressione vengono applicati al cuscinetto adiposo sotto il tallone, la pelle si espande lateralmente. Se la pelle è priva di umidità, diventa rigida, meno elastica e soggetta a screpolature.
Altre cause includono:
in piedi per lunghi periodi di tempo
obesità
scarpe aperte
scarpe poco aderenti
attrito dal retro delle scarpe
modo sbagliato di camminare
Quali sono i fattori di rischio
Alcune condizioni rendono le persone più a rischio di avere la pelle secca e un maggior rischio di talloni screpolati. Questi includono:
I seguenti consigli possono aiutare ad evitare la pelle secca sui piedi e di riflesso oi piedi screpolati:
Evitare bagni e docce che peggiorano la pelle secca del tallone
Le persone con pelle secca dovrebbero mirare a:
evitare l’acqua calda, usando invece acqua fredda
limitare il tempo del bagno o della doccia a 5-10 minuti per evitare una maggiore perdita di umidità
utilizzare un detergente delicato senza profumo
asciugare delicatamente la pelle con un asciugamano
applicare una crema idratante immediatamente dopo l’asciugatura
Applicare una crema idratante ai talloni immediatamente dopo il lavaggio
L’American Academy of Dermatology consiglia di applicare un unguento o una crema che contenga olio o burro di karitè per la pelle secca. Inoltre suggeriscono che gli unguenti e le creme che contengono questi componenti possono lenire la pelle secca:
acido lattico
urea
acido ialuronico
glicerina
dimeticone
lanolina
vaselina
olio minerale
Idratare i casi lievi di talloni screpolati due o tre volte al giorno può aiutare ad alleviare i sintomi.
Evitare saponi aggressivi o prodotti profumati per la cura della pelle
E’ importante mantenere i talloni screpolati puliti, asciutti e privi di infezioni ma attenzione ai saponi aggressivi che possono seccare ulteriormente la pelle. Utilizzare sempre un detergente delicato che aiuta a mantenere la corretta umidità nella pelle del tallone.
Esistono anche prodotti emollienti che possono essere utilizzati nella vasca da bagno e nella doccia al posto del sapone.
I prodotti per la cura della pelle che contengono fragranza, alcol, retinoidi o alfa idrossi acido possono a volte essere troppo duri per la pelle secca e sensibile. Evitare questi prodotti può proteggere gli olii naturali della pelle.
Indossare scarpe chiuse
Indossare scarpe chiuse o stivali con tacco può aiutare a guarire e prevenire le fissurazioni nella parte posteriore del piede. Le persone dovrebbero evitare le scarpe aperte con i tacchi, quelli con suole sottili e calzature inadeguate.
Indossare calzini imbottiti, scarpe con suola antiscivolo e inserti o plantari consigliati da un professionista della salute dei piedi può anche proteggere il tessuto molle del piede.
Indossare calze di cotone con le scarpe può aiutare a ridurre anche l’attrito. Possono anche assorbire il sudore e l’umidità, consentire alla pelle di respirare e aiutare a prevenire l’essiccazione della pelle.
I talloni screpolati possono essere trattati rapidamente e facilmente a casa con creme idratanti e prodotti che riducono la pelle. Per evitare talloni screpolati, le persone dovrebbero assicurarsi che venga applicata quotidianamente una crema idratante ai piedi per evitare che si secchino.
Le persone non dovrebbero mai provare a trattare i talloni screpolati a casa se sono associati a una condizione medica. Invece, dovrebbero chiedere il parere di un dermatologo.
Se le fissurazioni sono gravi, è importante chiedere il consulto di un dermatologo per evitare che le ferite vengano infettate.
L’obesità è un noto fattore di rischio per molti tumori. In uno studio recente, che ha coinvolto oltre 2.000 pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica, si è analizzata la correlazione tra perdita di peso e la riduzione del rischio di comparsa del melanoma.
Negli Stati Uniti, il cancro della pelle è la forma più comune di cancro.
Solo nel 2014 ci sono stati circa 80.000 nuovi casi e, entro la fine del 2018, si stima che ci saranno più di 90.000.
Comprendere i fattori di rischio per ogni tipo di cancro è importante per minimizzare il rischio nella popolazione.
L’obesità è già stata confermata come fattore di rischio per numerosi tumori, tra cui il cancro dell’endometrio, del fegato, dei reni, del colon-retto e del pancreas.
Il fattore di rischio più importante per il melanoma è l’esposizione al sole non protetta, tuttavia, secondo studi recenti, anche l’obesità può avere un ruolo fondamentale.
Il Melanoma: il tumore maligno della pelle che origina dai melanociti che producono la melanina.
Secondo uno studio scientifico l’obesità aumenta sia il rischio sia il tasso di crescita del melanoma; i ricercatori, tuttavia, hanno analizzato se la perdita di peso potrebbe ridurre il livello di rischio.
Gli scienziati dell’Università di Gothenburg in Svezia hanno relazionato le loro scoperte al Congresso europeo sull’obesità, tenutosi a Vienna, in Austria.
Per esaminare il legame tra obesità, perdita di peso e melanoma, i medici hanno analizzato i dati dallo studio Svedese dei soggetti obesi (un progetto istituito per monitorare i risultati della chirurgia bariatrica rispetto agli individui che usano trattamenti convenzionali di obesità).
I partecipanti erano più di 2.000 individui sottoposti a chirurgia dell’obesità e un numero simile di partecipanti al gruppo di controllo che erano stati abbinati per una serie di parametri, tra cui età, sesso, misure corporee, tratti della personalità e fattori di rischio cardiovascolare.
Lo studio ha dimostrato che coloro che avevano subito un intervento chirurgico avevano un rischio significativamente più basso di sviluppare il melanoma nei 18 anni successivi.
Una riduzione del rischio del 61%
Infatti, rispetto al gruppo di controllo, gli individui nel gruppo chirurgico hanno visto un calo del 61% nel rischio di sviluppare melanoma maligno e il 42% di rischio in meno di sviluppare tutti i tipi di cancro della pelle.
Gli autori hanno concluso che, in questo studio a lungo termine, la chirurgia bariatrica ha ridotto il rischio di melanoma maligno.
Questa scoperta supporta l’idea che l’obesità sia un fattore di rischio per il melanoma e indica che la perdita di peso negli individui con obesità può ridurre il rischio di una forma mortale di cancro che è aumentata costantemente in molti paesi per diversi decenni.
Il legame tra cancro della pelle e obesità è in qualche modo sorprendente, e saranno necessarie ulteriori ricerche per scoprire esattamente perché sia così. I risultati evidenziano un altro preoccupante rischio per la salute associato all’obesità, ma offrono anche una via potenziale per ridurre i pericoli.
Qual è la differenza tra lozione abbronzante e crema solare? Posso usare la mia lozione abbronzante sui miei bambini? Cosa devono sapere i genitori riguardo all’abbronzatura e all’abbronzatura senza sole?
Per una corretta protezione solare i genitori dovrebbero assicurare ai bambini una copertura con crema solare ad ampio spettro con un fattore di protezione solare (SPF) superiore a 50.
Data la varietà di prodotti presenti sul mercato scopriamo insieme che cosa è necessario sapere sulla differenza tra i prodotti che una volta erano etichettati come lozioni abbronzanti e quelli etichettati come filtri solari.
Lozione abbronzante
In mercato non esistono più prodotti etichettati come lozioni abbronzanti. Un prodotto considerato lozione abbronzante è di solito una crema solare con un SPF inferiore a 15. Questi filtri solari ‘abbronzanti’, che in genere hanno un SPF 4 a SPF 8, non forniscono abbastanza protezione solare, soprattutto per i bambini.
Applicare sempre la protezione solare ed evitare le ore più calde.
Alcuni oli abbronzanti scuri non contengono componenti per la protezione solare ma componenti che invece possono accelerare l’abbronzatura.
Lozioni abbronzanti Vs Filtri solari
Dal momento che la lozione abbronzante non fornisce abbastanza protezione solare, i bambini dovrebbero usare solo una crema solare o una protezione solare che fornisce una protezione UVA e UVB ad ampio spettro invece di una lozione o olio abbronzante.
Quando scegli una crema solare, cerca un prodotto che:
Ha un SPF di almeno 30 o 50 (un SPF 30 fornisce una protezione contro il 97% dei raggi UVB). Meglio optare per un SPF più alto nei casi in cui non si applica abbastanza crema solare e non la si riapplica abbastanza spesso.
Offre protezione contro i raggi UVA e UVB. Molti filtri solari non offrono protezione contro i raggi UVA, anche se ormai è risaputo che il danno da questi raggi può essere tanto importante quanto quello causato dai raggi UVB. Poiché è difficile sapere quali filtri solari offrono una protezione adeguata basandoci solo sulla lettura dei dati riportati sulla confezione, è importante conoscere gli ingredienti della protezione solare che aiutano a proteggere dalle radiazioni UVA.
È resistente all’acqua. Anche se non stai andando a nuotare, se il tuo bambino è fuori, probabilmente starà sudando, quindi una protezione solare resistente all’acqua potrebbe fornire una protezione migliore di una normale crema solare.
È ipoallergenico e senza profumo, soprattutto se il tuo bambino ha la pelle sensibile.
È in una forma che è facile da usare per il bambino, sia che si tratti di uno stick, gel, crema o spray.
Crema solare Vs Protezione Solare
Ci sono anche differenze tra i filtri solari e le protezioni solari. La protezione solare funziona come una protezione solare chimica che filtra i raggi del sole, mentre la crema solare funziona come una protezione solare fisica, che riflette i raggi del sole. Sia le protezioni solari che le creme solari offrono una buona protezione contro il sole. Le creme solari possono essere antiestetiche poiché la maggior parte di queste sono molto dense, non è raro infatti che la pelle resti colorata di bianca dopo l’applicazione della crema solare.
Abbronzatura senza sole
I tuoi figli sono protetti dal sole? E se volessero abbronzarsi di più?
L’abbronzatura senza sole, compreso l’uso di lozioni abbronzanti spray e l’abbronzatura con aerografo, sta diventando sempre più popolare man mano che le persone diventano più consapevoli dei pericoli dell’abbronzatura al sole e dell’uso dei saloni abbronzanti.
Mentre un purista direbbe che probabilmente è meglio evitare tutte le esposizioni solari compresi anche i prodotti abbronzanti senza sole, limitare tutti i metodi per abbronzarsi può essere difficile per un adolescente. A volte abbiamo bisogno di trovare il giusto compromesso per scegliere tra la meno pericolosa delle opzioni disponibili.
I prodotti commercializzati come autoabbronzanti, che forniscono un aspetto abbronzato senza esposizione ai raggi UV, agiscono scurendo la pelle con ingredienti come il diidrossiacetone (DHA). Questi prodotti chimici sono approvati per l’uso nei cosmetici per uso esterno, ad eccezione delle aree intorno agli occhi e alle labbra. L’uso di diidrossiacetone (o DHA) nelle cabine abbronzanti con o senza aerografo, tuttavia, non è approvato dalla FDA.
L’abbronzatura senza sole è sicura per i bambini? L’abbronzatura con aerografo dovrebbe essere evitata, poiché non è approvata e sono state riscontrate delle controindicazioni come tosse, vertigini e svenimenti.
Solitamente le lozioni abbronzanti spray sono considerate un’alternativa sicura all’abbronzatura, sebbene l’età in cui è possibile iniziare a usarle non sia molto chiara. Anche se possono andar bene per gli adolescenti, specialmente quelli che altrimenti utilizzerebbero una cabina abbronzante, è importante ricordare di usare una crema solare. La maggior parte dei prodotti abbronzanti senza sole non offre una buona protezione solare.
Utilizzando l’abbronzatura senza sole sin da adolescente potrebbe indurre in maniera inconscia all’abitudine ad avere un aspetto abbronzato e quindi ad utilizzare il lettino abbronzante o ad abbronzarsi al sole senza usare la giusta crema solare.
Altri tipi di prodotti autoabbronzanti, specialmente gli acceleratori di abbronzatura e le pillole abbronzanti, dovrebbero essere evitati.
Semplici accorgimenti per proteggere la pelle dei tuoi bambini al sole
Ci sono semplici misure che possiamo adottare per proteggere facilmente i nostri figli
La società odierna ci ha abituati a pensare che una pillola o una crema possano trattare o prevenire qualsiasi cosa facendoci dimenticare che ci sono semplici misure che possiamo adottare per proteggere facilmente i nostri figli. Considerando che il tasso di melanoma (la forma più pericolosa di cancro della pelle) è aumentato da quando la protezione solare è diventata ampiamente disponibile, è chiaro che ci devono essere altri metodi di protezione solare che possono fare la differenza.
Ecco dei consigli per ridurre l’esposizione ai raggi pericolosi (oltre alla protezione solare):
Indossare indumenti con fattore SPF e scegliere le maniche lunghe quando possibile.
Evitare il sole durante le ore di punta, dalle 10 alle 14.
Ricordare che l’acqua e la neve possono riflettere i raggi del sole, aumentando il rischio di scottarsi mentre si è in acqua e quando si scia.
Indossare un cappello con tesa larga abbastanza da proteggere il viso.
Sedere sotto un ombrellone.
Ricorda di proteggere le labbra di tuo figlio con un balsamo per le labbra (con un SPF di 15 o più) e gli occhi con gli occhiali da sole.
Esposizione al sole e vitamina D
Un articolo sulla protezione solare non sarebbe completo senza parlare di uno degli aspetti positivi dell’esposizione al sole. Può essere difficile assumere abbastanza vitamina D in una dieta sana e, tradizionalmente, gran parte della nostra vitamina D proviene dal sole. La carenza di vitamina D, a sua volta, è stata collegata a scarsa crescita ossea nei bambini, alla depressione e alla sclerosi multipla.
Attendere alcuni minuti prima di uscire o esporsi (dai 10 ai 15) dopo l’applicazione della protezione solare può essere utile.
La carenza di vitamina D è abbastanza diffusa, ma la gestione può essere abbastanza facile. Un semplice esame del sangue può determinare se se ne sta assumendo abbastanza e, in caso contrario, il dermatologo può raccomandare un supplemento di vitamina D per colmare questa carenza.
Riferimenti scientifici
Kliegman, Robert M., Bonita Stanton, St Geme III Joseph W., Nina Felice. Schor, Richard E. Behrman, and Waldo E. Nelson. Nelson Textbook of Pediatrics. 20th Edition. Philadelphia, PA: Elsevier, 2015. Print.
Saraff, V., and N. Shaw. Sunshine and Vitamin D. Archives of Diseases in Children. 2016. 101(2):190-2.
Chi di noi in seguito ad un piccolo infortunio non ha mai notato un piccolo ematoma?
La maggior parte delle persone dopo un trauma contusivo può notare una macchia inizialmente rossastra o bluastra tipica del travaso di sangue nel tessuto sottocutaneo. Questa tipica manifestazione identificata comunemente come livido non è di solito motivo di preoccupazione ed è possibile trattare a casa. Tuttavia, se l’ecchimosi è di grave entità, spontanea o cronica, generalmente richiederà cure mediche per prevenire complicazioni.
In questo articolo analizzeremo da cosa dipendono i lividi, cosa può causarli ed alcuni rimedi per farli guarire velocemente.
Cosa succede alla pelle quando si forma un ematoma?
Se un vaso sanguigno si rompe, il sangue all’interno può fuoriuscire nei tessuti e negli spazi circostanti. Questo è noto come emorragia. Quando l’emorragia si verifica sottopelle, la pelle assume una tonalità mista di rosso, blu, nero o viola.
Il numero e il tipo di vasi sanguigni che si rompono influenzeranno la dimensione e l’aspetto della colorazione della pelle, nonché l’entità del sanguinamento.
Rompere solo alcuni piccoli vasi sanguigni, o capillari, tende a causare lesioni petecchiali: piccoli punti rossi di larghezza inferiore a 2 mm che appaiono sulla superficie della pelle.
La rottura di più capillari nella stessa zona può causare porpora. Le persone con questa condizione hanno macchie più grandi di decolorazione rosso-porpora, che sono generalmente tra 2 mm e 1 cm di larghezza.
foto: ecchimosi
Quando un gran numero di capillari si rompono vicini, il sangue può accumularsi sotto la superficie della pelle per formare un’ecchimosi. Questo è un livido bluastro-viola o nero che può variare di dimensioni.
La maggior parte dei lividi si presenta con colore rossastro, ma assume una tonalità nero-blu più scura entro poche ore.
Man mano che i lividi guariscono tendono a modificare la loro colorazione passando al viola per qualche tempo prima di assumere un colore giallo-verdastro.
Le aree cutanee contuse sono solitamente molto delicate e possono essere leggermente gonfie.
I lividi variano nel loro tempo di guarigione da pochi giorni a diverse settimane, a seconda dalla dimensione e dall’entità. Normalmente un livido moderato richiede circa due settimane per svanire completamente. I lividi della parte inferiore delle gambe a volte possono richiedere più tempo per guarire.
Foto: ematoma-dito (sindrome del dito blu)
Quando un livido si verifica in profondità nei tessuti del corpo o cavità si parla di ematoma, che è una condizione più grave.
Le cause
Le cause comuni includono:
sport di contatto
esercizio fisico
urti contro oggetti
cadute o scivolamenti
indossare occhiali, vestiti o scarpe inadeguati
reazione allergica
utilizzando determinati dispositivi medici, come bretelle, stampelle o calchi
invecchiamento, avere più di 65 anni
consumando quantità eccessive di alcool
fumo
assumere integratori specifici per la salute, come oli di pesce , vitamina E ad alto dosaggio, gingko biloba, erba di San Giovanni e aglio
La comparsa di lividi o ecchimosi può anche verificarsi come effetto collaterale di:
chemioterapia
radioterapia
la maggior parte degli interventi chirurgici
degenza a letto o in ospedale
Diverse condizioni di salute e farmaci possono interferire con la capacità del corpo di formare coaguli di sangue. Questo può portare ad ecchimosi eccessivi o spontanei.
Le condizioni che possono aumentare il rischio di sanguinamento e lividi includono:
leucemia
sistemico lupus eritematoso
emofilia
malattia renale o epatica
anemia aplastica
coagulazione intravascolare disseminata
porpora trombotica trombocitopenica
sindrome emolitica uremica
carenza di vitamina C, K, B12 o acido folico
vasculite
meningite
mal di gola
infezioni del sangue
scarlattina
endocardite infettiva
enterovirus
Sindrome di Marfan
Sindrome di Ehlers-Danlos
malattia di von Willebrand
Farmaci comuni che possono aumentare il rischio di sanguinamento e lividi includono:
farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene
farmaci fluidificanti per il sangue e anticoagulanti come aspirina, clopidogrel, apixaban, rivaroxaban, warfarin ed eparina
corticosteroidi sistemici o topici
Diagnosi
Di solito i medici effettuano un esame fisico per diagnosticare l’ecchimosi e le lesioni risultanti.
Il medico può anche esaminare la storia medica della persona, ponendo domande su:
potenziali cause di lesioni o contusioni
tutti i sintomi, compresi i sintomi che possono sembrare non correlati
uso di farmaci, in particolare farmaci che fluidificano il sangue e FANS
precedenti infortuni o interventi chirurgici
storia medica di famiglia
uso di integratori a base di erbe o farmaci naturali
Se un medico vede qualcuno con molti lividi o frequenti lividi, potrebbe anche aver bisogno di porre loro alcune domande per escludere la possibilità di abuso fisico e violenza.
Se il medico non è sicuro della causa o pensa che potrebbe esserci una condizione medica di base, potrebbe richiedere degli esami diagnostici che includono:
Emocromo completo
Conta piastrinica
Coagulazione
Analisi delle urine
Biopsia del midollo osseo
raggi X
ultrasuono
Trattamento e rimedi casalinghi
Le contusioni possono essere difficili da trattare, poiché la maggior parte del danno è sotto la superficie della pelle. Tuttavia, alcuni rimedi casalinghi potrebbero essere in grado di accelerare la guarigione, minimizzare il loro aspetto e impedire che si verifichino in primo luogo.
Rimedi casalinghi comuni
Applicare una borsa di ghiaccio sull’area colpita al più presto
Applicare un impacco di ghiaccio sull’area colpita per 10-15 minuti al più presto possibile e ripetere l’applicazione più volte al giorno. E’ sempre consigliato avvolgere il ghiaccio in un asciugamano o un panno per impedirne il congelamento.
Cercare di mantenere sollevata l’area ferita.
Applicare una lieve pressione alle aree sanguinanti.
Evitare di esporre la ferita al calore da docce, vasche idromassaggio o saune per 2 giorni dopo l’infortunio.
Dopo circa 3 giorni dall’infortunio iniziare ad applicare un impacco caldo sull’area per un massimo di 20 minuti alla volta e ripetere più volte al giorno.
Massaggiare delicatamente il livido e l’area circostante più volte al giorno una volta che il dolore e il gonfiore sono scomparsi.
Mangiare molta frutta e verdura ricca di antiossidanti e vitamine A, C, D ed E.
Evitare di fumare o usare prodotti a base di tabacco.
Astenersi dall’alcool, specialmente per i primi 2-3 giorni dopo aver sviluppato la ferita.
Evitare l’esercizio fisico intenso per 24 ore.
Applicando gel a base di erbe e creme come l’arnica o la vitamina K più volte al giorno fino a quando il livido guarisce.
Prendere 200-400 milligrammi (mg) di bromelina tre volte al giorno.
I medici non raccomandano l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei perché possono peggiorare il sanguinamento sottocutaneo.
I seguenti rimedi casalinghi sono sicuri per lievi lividi e possono aiutare a sbarazzarsi dei lividi più velocemente.
Arnica montana
L’arnica può essere un rimedio efficace per i lividi
Arnica montana, o arnica, è un’erba ampiamente usata per il dolore e le contusioni. Questo perché contiene composti noti per avere un effetto antinfiammatorio che può essere assorbito attraverso la pelle.
Alcune ricerche hanno scoperto che l’arnica può essere un rimedio efficace per lividi.
Uno studio ha scoperto che le persone che hanno assunto l’arnica orale dopo una rinoplastica hanno migliorato l’aspetto dei lividi post-chirurgici.
Un altro studio ha rilevato che l’applicazione di un unguento all’arnica al 20% ha accelerato i tempi di guarigione.
Le persone dovrebbero utilizzare arnica almeno al 20% di arnica.
Bromelina
La bromelina è una miscela di enzimi trovati nella pianta di ananas.
La bromelina è una miscela di enzimi trovati nella pianta di ananas. Questi enzimi possono avere proprietà antinfiammatorie e aiutare a ridurre lividi e gonfiore quando applicati sulla pelle.
Uno studio del Journal of Oral and Maxillofacial Surgery ha rilevato che la bromelina orale migliora il dolore e il gonfiore dopo l’estrazione del dente rispetto ad un antidolorifico.
Una persona può applicare una crema o un gel contenente bromelina due o tre volte al giorno.
Gli integratori di bromelina orale possono causare effetti collaterali indesiderati, inclusi problemi digestivi e aumento della frequenza cardiaca. Le persone allergiche all’ananas non dovrebbero usare la bromelina.
Quercetina
Alcune creme per la pelle utilizzate per curare i lividi contengono quercetina.
Simile alla bromelina, la quercetina è un flavonoide derivato da alcuni frutti. Può avere poteri anti-infiammatori naturali che possono aiutare a guarire le contusioni.
Alcune creme e gel per la pelle destinati ad aiutare con lividi contengono quercetina, solitamente in combinazione con la bromelina, vitamina K o altri ingredienti.
L’assunzione di quercetina per via orale non è stata dimostrata sicura. Può anche interagire con molti farmaci. Evitare l’assunzione di integratori di quercetina orale se non indicato da un medico.
Crema alla vitamina K
Il corpo ha bisogno di vitamina K per aiutare il coagulo di sangue quando necessario. Ma una pillola potrebbe non essere la soluzione migliore, specialmente per quelli che assumono anticoagulanti o altri farmaci. La vitamina K topica, tuttavia, è un buon rimedio per i lividi ed è generalmente sicura per la maggior parte delle persone da usare.
R.I.S.O.
RISO significa riposo, ghiaccio, compressione e sollevazione. Molte persone che hanno subito un intervento chirurgico o hanno distorsioni impiegano questo rimedio per aiutare il recupero, ma ha anche benefici per le contusioni.
Queste azioni mirano a ridurre temporaneamente il flusso di sangue alla zona lesa, che può aiutare a prevenire alcuni gonfiori e lividi.
Elevando e riposando l’area, oltre ad applicare il ghiaccio per un massimo di 20 minuti all’ora e utilizzando un leggero bendaggio compressivo, può aiutare a ridurre il flusso sanguigno e l’infiammazione che contribuiscono alla formazione di lividi.
Oli essenziali
L’olio essenziale di incenso può aiutare donando sollievo dal dolore e rilassamento. Funziona bene quando alcune gocce vengono aggiunte a un prodotto a base di vitamina K o arnica.
Foto: olio essenziale di lavanda
Effettuare un impacco freddo rilassante per le ferite con un asciugamano fresco e alcune gocce di oli essenziali di rosmarino e lavanda.
È importante diluire gli oli con un olio vettore o una lozione prima di applicare direttamente sulla pelle se non indicato diversamente. L’uso di olii essenziali senza diluirli può causare irritazioni alla pelle.
Una dieta curativa contro i lividi
L’alimentazione di una persona ha impatto sulla salute, compreso il modo in cui le ferite e le contusioni guariscono. Alcuni alimenti possono rafforzare i vasi sanguigni del corpo, che possono ridurre al minimo lividi.
Altri alimenti possono aiutare a mantenere la pelle e i tessuti del corpo più forti. Una dieta sana ed equilibrata che include i seguenti alimenti può aiutare a prevenire o guarire le contusioni:
Ananas: Mangiare ananas fresco dà al corpo una dose naturale di bromelina, che può aiutare il livido a guarire più velocemente.
Frutta con quercetina naturale: Gli alimenti con elevate quantità di quercetina includono mele, agrumi, cipolla rossa, bacche e ciliegie scure e verdure a foglia verde.
Agrumi: Uno studio ha scoperto che i flavonoidi di agrumi hanno significativamente migliorato lividi negli anziani che presentavano porpora senile o lividi in corso. Gli agrumi includono arance, mandarini e limoni.
Gli alimenti con vitamina K: Una dieta che include la vitamina K previene il deficit e può aiutare una persona a guarire prima. Buone fonti includono cavolo, spinaci, broccoli, cavoletti di Bruxelles, lattuga, soia, fragole e mirtilli.
Proteine magre: Pesce, pollame, tofu e carne magra forniscono proteine per aiutare a rafforzare i capillari. Evitare fonti di proteine con elevate quantità di grassi saturi e colesterolo, come hamburger o carni fritte.
Cibi ricchi di zinco: Lo zinco aiuta il corpo a guarire ferite e tessuti. Buone fonti di zinco includono granchio, aragosta, spinaci, zucca, semi e legumi.
Quando consultare il dermatologo
Solitamente la comparsa di ecchimosi raramente causa preoccupazione.
Tuttavia, chiunque abbia episodi di lividi senza causa apparente che dura più di due settimane dovrebbe parlare con un medico. Anche le persone che assumono farmaci fluidificanti che soffrono di lividi o ecchimosi frequenti e/o gravi dovrebbero consultare il dermatologo.
Per i casi più gravi di sanguinamento nella pelle e lividi, o quelli derivanti da una condizione medica sarà il medico a definire un piano di trattamento su misura. Ematomi molto grandi possono richiedere la rimozione chirurgica.
È meglio chiedere un consulto medico se l’ecchimosi è accompagnata da:
dolore estremo
sangue nelle feci o nelle urine
gengive sanguinanti
la pelle intorno al livido nel tempo assume una colorazione molto scura
febbre
nausea o vomito
emorragia
vertigini o svenimento
dolore alle articolazioni o alle ossa
Non c’è un trucco magico per prevenire o cancellare i lividi. La buona notizia è che la maggior parte dei lividi sono innocui, e ci sono rimedi casalinghi per ridurre il loro aspetto e aiutarli a guarire più velocemente.
La maggior parte dei prodotti topici sono sicuri da provare, gli integratori orali per i lividi invece andrebbero utilizzati solo dopo aver chiesto consulto al dermatologo.